Il Toro sognava la gloria Ma la storia la scrive il Carpi

ModenaVa beh, adesso non aspetteremo altri 38 anni. Il Toro poteva tornare solo in testa per almeno 24 ore, il primato gli manca dal 1977, invece apparecchia la prima vittoria nella storia del Carpi. Ci stava il pareggio, peraltro. Contro il Carpi lo spettacolo non è da prima della classe, perchè i biancorossi hanno il raro potere di far giocare male chiunque si presenti a casa loro.

Il primo tempo scorre via a ritmo basso, con Sannino i modenesi sono appena più propositivi, si fanno vivi due volte, con il rapido Ryder Matos e il dinoccolato Borriello. Il Toro gira la palla orizzontalmente, aspetta il momento per affondare, paziente quanto Inter e Fiorentina, che al Braglia erano passate con il minimo costrutto. A 35 anni Vives è un regista mobile e geometrico, illuminante con il passaggio a Maxi Lopez, la girata dell'argentino è salvata da Gagliolo. Il signor Wanda Nara offre il bis, sfiorando il palo, sfrutta il lavoro di Quagliarella, che tiene occupata la difesa ma non ha lampi. Sulla destra, il duo Zappacosta-Benassi non affonda, di là neanche va meglio l'uruguagio Gaston Silva, il più bel codino del bigoncio, poco appoggiato da Gazzi, sostituito. Il Carpi presenta il terzo portiere Belec, dopo Brkic e l'infortunato Benussi, lo giudicheremo un'altra volta. L'anticipo scorre via sonnacchioso, ravvivato dallo speaker che invita a non usare i fischietti per non intralciare le fasi di gioco: per anni si infastidivano i giocatori con il laser, adesso c'è gente che si vuole sostituire all'arbitro Russo. La ripartenza torinista è di gran carriera, Sannino segue le azioni come un allenatore di basket, magari sfoderando il suo campionario motivazionale fatto di insulti.

Così, improvviso, arriva il gol spacca partita, il destro da fuori di Gabriel Silva fa palo, rimbalza fra collo, spalla e schiena di Padelli ed entra: il terzo portiere azzurro aveva già fatto autogol con l'Empoli, la scorsa stagione. Subito dopo arriva il bis, spettacoloso, in controfuga, Borriello per Matos che anticipa Glik di testa. C'è anche un rigorino per il Toro, tocco di Bubnjic su Lopez che trasforma. Ma i granata non sono Maxi.

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