Tutte palle... ma da raccontare

Tifosi che sparano alla palla in volo per evitare che entri in porta, portieri che prendono gol perché stanno discutendo con la fidanzata al cellulare, altri perché stanno facendo pipì dietro la porta. Tutte le storie, paradossali e impossibile, del calcio

Tutte palle... ma da raccontare

Milano - C'è il tifoso che spara alla palla in volo, Bastia, 1978, per evitare un gol fatto alla squadra del cuore e c'è il calciatore che rinvia il pallone a campanile e abbatte un aereo in volo, Asuncion, 1959; c'è il portiere che prende gol da centrocampo perché sta facendo pipì proprio dietro la porta, Oslo, 2000, e la bambina che guarisce di colpo da una malattia rara ascoltando un incredibile gol alla radio, Manchester, 1995; c'è il marito che pur di scappare dalla moglie si finge ucciso negli scontri tra ultras, Lima, 1965, e la moglie infedele che si fa tradire da una schedina totocalcio che rivela al marito la tresca con l'amante, Israele, 1997.

Pensate siano palle? E invece sono tutte storie vere. Incredibili ma vere. Raccolte come in una compilation di rock demenziale nel libro "Tutte Palle - Storie vere di follia calcistica", appena uscito nelle librerie, che Massimo M. Veronese, de Il Giornale, ha raccontato per gli Oscar Mondadori. Sono notizie che arrivano da ogni angolo di mondo dagli Stati Uniti all'Egitto, dal Madagascar all'Australia, dall'Afghanistan al Paraguay, che nascono nei grandi stadi, il Maracanà, il Santiago Bernabeu, Wembley, ma anche dai campi della terza categoria, dagli oratori Don Bosco, dai campetti improvvisati sulle spiagge di Bahia, persino da quelli di calcetto di una prigione.

Mezzo secolo di storie comiche, paradossali, assurde a volte drammatiche ma così vere da sembrare finte, raccolte in 214 pagine, quasi duecento aneddoti ai confini della realtà che hanno come protagonisti fuoriclasse assoluti come Pelè, Maradona, Platini, Ibrahimovic, popolari campioni di ieri e di oggi come Zambrotta, Briegel, Romario, Seaman o allenatori come Boskov, Ferguson e Cooper ma anche portieri sfigati, raccattapalle impuniti, nonnini banditi, cani che salvano gol sulla linea di porta, bambini che scioperano contro i papà ultras, seminaristi che per sconfiggere la violenza menano gli hooligans. Sono loro i protagonisti di "Tutte Palle", una specie di antidoto contro i veleni, le polemiche, le risse del calcio. Perché qui si sdrammatizza ridendo, capitolo dopo capitolo, undici come una squadra vera, undici capitoli uno più incredibile degli altro.

In "Figurine e figuracce" c'è il portiere che sviene mentre para all'ultimo minuto l'un tiro della partita e prende il gol, in "Fenomeni da baraccone" c'è il portiere che si rompe il ginocchio cambiando canale alla tv, in "Sesso, calcio e..." c'è la nazionale femminile messa al tappeto dai film porno. Ecco le donne, quelle non mancano mai perché il calcio "è" anche uno sport per signorine. Tanto per dirne qualcuna: la moglie che si vendica del marito allenatore che la considera una menagramo con un paio di cornetti e la mamma che entra in campo e prende a ombrellate il difensore che fa fallo sul figlio attaccante.

E poi gli arbitri: quello che, impietosito, segna un gol per la squadra più debole, quello ubriaco che sospende la partita con mezz'ora di anticipo e quello insopportabilmente fiscale che viene espulso dai giocatori. Credeteci. Non raccontiamo palle... .

"Tutte Palle" di Massimo M. Veronese, Oscar Mondadori, 214 pagine, 10 euro.

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