Ha cominciato la Juventus, salutando Allegri ancor prima che finisse il campionato. A ruota, nelle prossime ore, arriveranno tutte le altre. E saranno parecchie, perché in questa tarda primavera le vere star da concupire e magari sedurre sono gli allenatori. Poi, arriveranno anche i giocatori. Il valzer però si preannuncia pieno di colpi di scena e fuochi d'artificio. Tanto per gradire, ieri dalla Spagna hanno dato per certo il siluramento di Valverde, attuale tecnico del Barcellona: tra i possibili sostituti, lo stesso Allegri. Che da quelle parti piace e non da oggi: è peraltro ovvio che, in caso di chiamata da parte dei blaugrana, l'anno sabbatico che a un certo punto pareva la strada più probabile diventerebbe improvvisamente follia.
C'è però tanto altro, si sa. Con parecchie panchine nostrane pronte a cambiare padrone. La Juve in primis, certo. Avendo però ormai la certezza che fino all'inizio della prossima settimana dopo la finale di Champions nulla accadrà: Sarri resta in pole position e nessuno lo nega, ma i vari Pochettino, Klopp («Io in bianconero? Solo cavolate, anche se la serie A è molto attraente») e Inzaghi restano tra i papabili. «Non è il momento per pensare alla Juve ha detto ieri l'ex tecnico del Napoli -. La mia testa è solo alla finale di Europa League, poi parlerò con il Chelsea. Con i Blues ho un contratto di due anni: ci parleremo dopo la finale, che comunque non cambierà il mio futuro».
Una bella partita di poker, non c'è che dire: con il bluff dietro l'angolo, magari. Mentre sulla prossima guida dell'Inter non c'è più alcun dubbio: Antonio Conte guiderà la macchina nerazzurra e l'ufficialità potrebbe arrivare oggi, con buona pace di Spalletti (ieri colpito dal gravissimo lutto della morte del fratello) che già domenica sera aveva espressamente dichiarato che «se mi confermassero, saremmo su Scherzi a Parte». Non succederà.
C'è invece chi si terrà stretto il proprio allenatore, ovvero l'Atalanta reduce dalla clamorosa quanto meravigliosa qualificazione in Champions: ieri il presidente Percassi ha spiegato di essere «ottimista, con Gasperini ci rivedremo a brevissimo per un caffè». E oggi arriverà la fumata bianca: intesa trovata per un rinnovo triennale del contratto che spiazza (non poco) la Roma. La quale domenica sera pareva davvero a un passo dal convincere il tecnico di Grugliasco a trasferirsi sotto il Cupolone sulla scia di un'ampia libertà di manovra sul mercato. Ora Pallotta dovrà virare in fretta su un piano B non meglio identificato che potrebbe però avere i contorni di Marco Giampaolo, un altro cui l'attuale panchina (quella della Samp) comincia a stare stretta anche per le poche certezze di rafforzamento che sembra poter dare Ferrero. Proprio su Giampaolo - che ha parecchi estimatori, al punto che qualche anno fa era stato a un passo dalla Juve - ha peraltro già messo gli occhi anche la Lazio nel caso in cui Simone Inzaghi (che è sotto contratto fino al 2020) dovesse salutare.
Gli intrighi e gli
incroci non mancano, ecco. Con anche la variabile Gattuso che potrebbe entrare presto in gioco. Per lui si era pensato a un'esperienza all'estero, ma nel domino delle panchine non è detto che non possa rientrare anche lui.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.