Ma chi scrive e produce le pubblicità per le donne?
Mai come in questo periodo la popolazione femminile è vista non in modo romantico, sentimentale e sessualmente attraente, ma è ritratta solo come afflitta da incontinenza urinaria, affetta da flatulenza, da gonfiori addominali, da problemi di pannolini e pannoloni, da pruriti vaginali, quelli patologici naturalmente, da sindromi isteriche in «quei giorni lì», e talvolta anche da problemi di alitosi e di instabilità della dentiera.
I programmi televisivi sono interrotti sempre più di frequente da spot pubblicitari, inguardabili ma imperdibili per la loro unicità, con protagoniste solo le donne, e dove le donne sono dipinte in maniera grottesca, ridicola e umiliante.
Uno è incredibile: con una scena girata in ascensore, dove due signore entrano nella cabina sorridenti, orgogliose e sicure di sé, senza paura alla chiusura automatica delle porte, non della claustrofobia, ma di non emanare cattivi odori per la «naturale» perdita di urine, e ammiccano soddisfatte, sbirciando un signore in abito grigio dietro di loro, mentre una delle due confida all’altra che Alessandro, il presunto marito, quando la avvicina finalmente non avverte più l’odore di pipì grazie al famoso pannolino superassorbente, che trattiene naturalmente urina, odori e forse anche altro... l’informazione ricevuta suscita naturalmente nell’amica ammirazione e stupore, oltre alla curiosità di conoscere e provare al più presto il pannolone così ben declamato, essendo naturalmente anche lei afflitta dalla stessa sindrome.
Ci sono poi tre belle ragazze, una bionda, una mora e una rossa, che si incontrano in una giornata di sole e subito si raccontano imbronciate dei reciproci fastidiosi pruriti vaginali, causati non dall’attrazione maschile, ma da un terribile rossore e bruciore vulvare che condiziona loro la giornata e l’umore. Una delle ragazze, allora, quella dall’aria più furba, tira fuori dalla borsa, perché la porta sempre con sé, una famosa crema lenitiva che mostra soddisfatta alle altre due, e che spiega come l’uso e consumo faccia per incanto sparire bruciore, rossore e prurito in un colpo solo, restituendo il sorriso e il buonumore alle malcapitate protagoniste infette dello spot. Lei chiaramente era ugualmente afflitta dal prurito genitale, evidentemente molto diffuso, che ha eliminato grazie alla pomata ben spalmata proprio lì, più volte al giorno.
Per non parlare del problema della defecazione femminile! In ogni blocco pubblicitario ci sono spot in cui il disturbo dello svuotamento intestinale, dell’eliminazione fecale, solo delle donne, entra nelle nostre case a tutte le ore.
Le due attrici che promuovono il prodotto specifico si lamentano del gonfiore addominale dovuto a residui colitici persistenti e difficilmente eliminabili, e una delle due sempre vestita di verde come il colore del prodotto, dice «fai come me, prova questo», mentre assaggia con gusto una specie di yogurt, di dubbia efficacia, che come per incanto sgonfia la pancia gonfia, fa supporre un facile e immediato svuotamento intestinale, e fa tornare, di conseguenza, la linea, il buonumore e il ventre piatto, simbolo di salute e giovinezza.
I problemi digestivi che di solito, negli spot, affliggono sempre e solo le donne, svaniscono grazie al bifidus irregolare, che nessuno sa cosa sia, ma sa tanto di termine medico e quindi sarà un fermento che farà sicuramente benissimo!
Per non parlare degli spot dove, sempre delle bellissime ragazze, poco più che ventenni con fisico longilineo e palestrato, appena alzate si precipitano a cercare affannosamente in cucina i vari prodotti a base di crusca, essenziali la mattina per predisporre sempre l’intestino allo svuotamento regolare e naturale, così per essere superattive e leggere tutta la giornata. Al bando cornetti caldi, croissant, fette biscottate con burro e marmellata... il cibo naturale intoppa, non fa defecare come si deve e ingrassa, mentre la crusca rende le feci poltacee e facilmente eliminabili.
Tra tutti questi olezzi televisivi, sparati a tutte le ore, non mancano gli spot dei pannolini da mestruazioni, forse i peggiori in assoluto, poiché rendono patologico un evento periodico naturale femminile, e la pubblicità è sempre girata e presentata in modo da alleviare alle donne il terribile fastidio di ingombro tra le gambe in quei fatidici giorni, proponendo assorbenti con le ali per evitare sbavature, con filtro antiodore e impermeabile, o pannolini ultrasottili per potersi permettere pantaloni bianchi e aderenti con tanto di zummata sul sedere, proprio lì mentre una disgraziata mestruata viene fatta salire su una scala o peggio sul ramo di un albero in fiore, mentre la telecamera le esplora il cavallo dei pantaloni, sempre bianchi e stretti, alla ricerca minuziosa del segno dell’assorbente presumibilmente indossato nelle mutande. Le case produttrici di assorbenti femminili però non danno tregua nemmeno nei giorni senza mestruazioni, perché per il resto del mese sono pronti pannolini impalpabili come piume, per contenere sempre le «normali» perdite quotidiane.
Tutti questi capolavori pubblicitari naturalmente sono girati da uomini che non capiscono niente delle donne, che escludono la popolazione maschile da qualsiasi problema intestinale o urinario, e che vogliono solo vendere il prodotto, per cui cercano di rendere volgare, ridicolo e patologico ogni cosa che riguarda le donne stesse e propongono il loro rimedio «terapeutico» per eventi invece assolutamente naturali, e che le donne sanno gestire senza i preziosi consigli maschili. Negli spot non c’è alcuna traccia di fascino, di sensualità e di seduzione femminile, quella che gli uomini immaginano e cercano da sempre nelle donne, mentre invece si trovano in tv delle femmine sgocciolanti urine e perdite vaginali, oltre che regolarmente afflitte da terribili problemi di meteorismo intestinale.
Inoltre è bene ricordare che le donne che perdono urine, che non defecano, che hanno perdite durante il mese o che hanno la vulva in fiamme devono andare dal medico, perché è presente una patologia specifica, da trattare con farmaci veri e comunque sono una minoranza. Tutte le altre non hanno l’ossessione delle feci, delle urine o delle mestruazioni, ma vivono la loro vita di donna in modo naturale e sereno, senza tutte quelle ossessioni dipinte e descritte dagli uomini in modo ridicolo e respingente negli spot pubblicitari.
Per favore, cari committenti di pubblicità, per ottenere dei prodotti efficaci e proficui, iniziate a chiedere che a scrivere e girare gli spot siano delle donne, quelle normali, quelle vere che affrontano ben altri problemi quotidiani, che non siano proprio soltanto quelli digestivi, mestruali e fecali!
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