Tra spruzzi e giochi d’acqua nasce il museo interattivo dove è vietato non toccare

Un museo fuori dagli schemi. Con fontane, spruzzi ed esperimenti guidati che accompagneranno i visitatori attraverso percorsi interattivi dove sarà tassativamente «vietato non toccare». Filo conduttore l’acqua, elemento naturale di cui il sud di Milano è particolarmente florido, grazie a un sottosuolo ricchissimo di sorgive e fontanili naturali.
«L'idea di un museo dell’acqua - spiega il presidente della Fondazione Lida, Tiziano Butturini - nasce da Tasm, l'azienda che in forma raccoglie e depura le acque del Sud Milano, in vista dell’Expo del 2015. Tasm in questi anni ha interpretato il proprio ruolo dando spazio alla promozione dell'educazione e della cultura ambientale. Il proposito nel caso specifico era ed è mettere insieme forze, energie progetti per dare alla metropoli milanese un Laboratorio Internazionale dell'Acqua per un vasto pubblico non solo locale. Il centro è l'acqua, risorsa del pianeta senza la quale non c’è vita, bene comune da preservare ed utilizzare secondo ragione, diritto dell'umanità».
Venticinquemila metri quadrati alle spalle del Forum di Assago, dove oggi sorge il depuratore delle acque, ospiteranno così i lavori di costruzione del «Lida», il nuovo Laboratorio Internazionale dell’Acqua. Al suo interno, come già spiegato, troveranno spazio fontane, giochi d’acqua, laboratori - dove i visitatori potranno anche fisicamente entrare in contatto con l’acqua - e un giardino zen all’aperto. «Le tante esposizioni - continua Butturini -, proposte secondo ambienti e percorsi differenti, faranno leva sulla curiosità e lo spirito di ricerca per trasformare i visitatori nei veri protagonisti del museo». L’origine dell’acqua, la vita al suo interno, le caratteristiche fisiche, il clima e gli agenti atmosferici saranno soltanto alcuni dei temi che verranno percorsi e approfonditi all’interno del museo.
Ampio spazio, partendo dai lavori di ammodernamento dell’impianto di depurazione delle acque, verrà inoltre destinato allo studio e alla ricerca. «La tecnologia dell'impianto nel suo processo depurativo -prosegue Butturini - sarà resa ben visibile, divenendo così oggetto di osservazione e studio». Un museo quindi, nel suo genere unico al mondo: un vero e proprio «science center» dedicato all'acqua. Con diverse università che hanno già dato il loro appoggio e il loro contributo scientifico: il Politecnico, la Bicocca e la Bocconi, solo per citarne alcune.


«Lida», con il suo parco tecnologico, sarà anche vetrina della ricerca e dell'innovazione, in quanto sono inoltre previste sezioni autogestite dalle maggiori aziende internazionali di settore che vorranno avere all’interno del museo l'interfaccia dei propri centri di ricerca.
Non resta solo che aspettare l’inizio dei lavori.

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