Uniti vinceremo. È il motto di dieci capitani di squadra particolari: sono i direttori di alcune delle più significative sedi museali della Lombardia, si occupano di arte contemporanea e hanno deciso di stringere i denti. Tenendosi per mano. Comincia così, da oggi, l'avventura di «Twister», la prima rete dei più importanti musei lombardi d'arte contemporanea. In accordo con Regione Lombardia (l'assessore alla Cultura Massimo Zanello ha fatto stanziare per il progetto 400mila euro) e con il sostegno della Fondazione Cariplo (che ha fornito altri 250mila euro), dieci musei della nostra regione hanno unito le loro forze e indetto un concorso internazionale per incrementare le rispettive collezioni permanenti. Lara Favaretto, Loris Cecchini, Chiara Dynys, Mario Airò sono - solo per citare i nomi più noti - gli artisti chiamati a realizzare opere site-specific, vale a dire pensate appositamente per il museo committente: ogni arista ha lavorato in una delle sedi coinvolte nel progetto che, come spiega Emma Zanella, direttrice della Gam, la Galleria civica d'arte moderna di Gallarate (capofila del progetto), è in cantiere ormai da un paio d'anni. Obiettivo dichiarato quello di accrescere il patrimonio delle collezioni dei musei coinvolti, ma soprattutto valorizzare e far conoscere al pubblico (troppo spesso «milanocentrico», specie se si parla di arte contemporanea) vivaci realtà culturali della nostra regione. In felice coincidenza con la Giornata del Contemporaneo, «Twister» si presenta dunque con una esposizione diffusa nei vari musei: idea buona, se non altro originale; peccato che la distanza tra le diverse sedi renda necessaria una selezione dell'offerta (non esiste per ora né un biglietto cumulativo né la possibilità di una navetta). A Gallarate la Gam ospita un'opera di Massimo Bartolini e, come originale benvenuto, «Welcome», un grande tappeto rosso firmato dai tedeschi Maik e Dirk Löbbert. La prestigiosa Gamec di Bergamo ha messo vicino a piazza Dante, nel cuore della città orobica, una intensa scultura di Laura Favaretto a forma di simbolico salvadanaio per riflettere sul tema della solidarietà. Al piccolo ma interessante museo civico Floriano Bodini di Gemonio, in provincia di Varese, hanno lavorato gli artisti del gruppo Madame Duplok, con lavori di arte pubblica pensati per coinvolgere gli abitanti del comune. Nel museo d'arte contemporanea di Lissone, Ottonella Mocellin e Nicola Pellegrini hanno ideato un originale percorso per bambini; davanti al Mam, il Museo d'arte moderna e contemporanea di Gazzoldo degli Ippoliti, in provincia di Mantova, campeggia una poetica installazione luminosa al neon di Carlo Bartolini mentre; ancora nel Mantovano, la Galleria del premio Suzzara avrà come info-point una sorta di scultura-roulotte argentata firmata da Loris Cecchini. Tra gli spazi più suggestivi di «Twister» c'è Villa Panza a Varese: nel parco si è aggirata a lungo Chiara Dynys, artista mantovana di origine ma milanese d'adozione. La sua attenzione è stata catturata da un tempietto neoclassico, trasformato dall' «artista della luce» in un'apparizione fatata: «Mi sono ispirata a Sogno di una notte di mezz'estate di Shakespeare - spiega - per realizzare un evento magico, prima avvolgendo il tempio con nebbia finta e artificiale e poi facendo apparire un punto luminoso all'interno dell'edificio». All'israeliana Ofri Cnaan, infine, il compito di mostrare il senso del progetto di «Twister» attraverso dieci videoinstallazioni, proiettate sulle vetrate di tutti i musei che aderiscono all'iniziativa.
«Twister» si annuncia poco milanocentrica, ma comunque ha in città due importanti emanazioni: oltre all'adesione del nascente museo del Novecento (per il quale Marzia Migliora ha ideato un originale percorso di visita, per ora solo virtuale), la Fondazione Stelline, che aderisce al progetto, ospita in un seminterrato l'originale installazione luminosa di Mario Airò, che con fibre ottiche «disegna» una scultura di luce ispirata ai motivi naturalistici leonardeschi.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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