Non arriveranno (per ora) i ministeri che pretendeva Umberto Bossi. Ma un viceministro della Lega sarà il braccio destro di Letizia Moratti se sarà riconfermata sindaco. Roberto Castelli, che risolve il derby tra il lumbard Matteo Salvini e il vicesindaco uscente del Pdl Riccardo De Corato e avrà anche le deleghe a Infrastrutture, Trasporti e Mobilità. Non è un milanese ma «ha le competenze specifiche che cercavo, si è laureato in ingegneria al Politecnico di Milano. Per me era importante ricoprire quelle deleghe con il curriculum che lingegner Castelli possiede». A due giorni dal ballottaggio la Moratti decide di scoprire in anticipo i big che comporranno la squadra di giunta per i prossimi 5 anni, un ritorno al passato visto che ha svelato sette nomi su dodici, e tre sono ex assessori del primo mandato Albertini. Che pure, ha confermato il sindaco, ha «dato la disponibilità a ricoprire un incarico di collaborazione con il Comune». Probabilmente alla guida di un ente o una società partecipata, stessa offerta avanzata «allavvocato Annamaria Bernardini de Pace». Rientro a Palazzo Marino nel «Moratti bis» per il vicepresidente del Pdl alla Camera Maurizio Lupi, di area ciellina, a cui andrebbero le deleghe a Periferia, Casa e Territorio. Un incarico a cui aspirava il «papà» del Pgt Carlo Masseroli, anche lui Cl. Per il sottosegretario Luigi Casero la delega al Bilancio, un ritorno alla Cultura per Paolo Del Debbio. Già presentate anche tre esponenti della società civile e della quota rosa: lavvocato ed esperto di anticontraffazione Daniela Mainini diventerebbe assessore a Ricerca e Attività produttive, la nutrizionista Evelina Flachi alla Salute, il segretario generale di Confcommercio Milano Giovanna Mavellia alla Semplificazione, Servizi ai cittadini e Imprese. Gli altri cinque assessorati saranno alle Politiche sociali, Sicurezza, Verde e arredo urbano, Sport e giovani, Ambiente. Posizioni ricoperte «in brevissimo tempo» in caso di rielezione e «tra donne e uomini di Lega, Pdl e lista civica Milano al centro» in base «al consenso raccolto al primo turno e alla qualità del lavoro svolto in questi anni». Definizione che ribadisce alla domanda sul futuro in giunta di De Corato e Salvini. Rispettivamente i più votati di Pdl e Lega. Ma sorride in sala anche Mariolina Moioli, ex assessore alle Politiche sociali che ha spuntato il miglior risultato nella lista collegata al sindaco. Per i ruoli «scoperti» tra i papabili Giulio Gallera, Carlo Masseroli e Giacomo Beretta per il Pdl, Alessandro Morelli nel Carroccio. Se lo sfidante del Pd Giuliano Pisapia definisce la squadra «il veccho che avanza», la Moratti smentisce e ricorda: «Avevo chiamato Lupi, Casero e Del Debbio già nel 2006 ma non erano disponibile, ora hanno assicurato il massimo impegno per la città». Che non si traduce per forza con le dimissioni dagli attuali incarichi. É «importante per gli elettori conoscere in anticipo la squadra a cui affideranno lamministrazione della città con il loro voto, e penso di essere stata più decisa del mio competitor». E lo invita a mostrare lo stesso coraggio e scoprire le carte.
Salvini, che al momento non avrebbe un ruolo chiaro nella giunta Moratti e certamente non quello di vicesindaco, ringrazia per ora «i 57mila milanesi che ci hanno votato. Non so in quale ufficio, ma martedì sarò al lavoro in Comune».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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