Lo squalo? E' un pezzo di ricambio della F1

Barbara Carrer

«Mi sembrava fantastica l’idea di creare un modello di squalo con le parti di una monoposto... di farlo somigliare alle macchine di Formula 1». Così Alastair Gibson, lo scultore sudafricano autore di «Racing Blue» e «Carbon Hammer» (gli squali metallici realizzati con pezzi di ricambio delle monoposto Lucky Strike B.A.R Honda), unisce sapientemente due mondi apparentemente distanti: quello dell’arte e quello dei motori. Ex capomeccanico della celebre casa automobilistica e fin da piccolo affascinato dai feroci predatori marini, Gibson fa tesoro delle affinità tra le sue due grandi passioni: muso alto, forma snella ed aerodinamica, agilità ed equilibrio. Da qui nascono le sue innovative sculture realizzate in titanio, alluminio, tugsteno, acciaio, poliuretano, rifinite nei minimi dettagli. Fino alla fine di ottobre, due di queste opere (il cui valore è di 35-40 mila euro), sono esposte al «20» in via Celestino IV, 9, nell’ambito della mostra «Look Inside the Fear», che si alterna con quella di Larry Kagan, autore delle sculture ombra (9-21 novembre).
Entrambe le iniziative si inseriscono nel programma artistico ideato dal Team di F1 Lucky Strike Bar Honda, «Look Inside Tour», nell’ambito del più ampio progetto «Tribe Art».

Tenuto a battesimo quattro anni fa da due padrini d’eccezione come Jacques Villeneuve e Olivier Panis, quest’ultimo, si propone di far emergere nuovi talenti dell’arte figurativa (pittori, scultori, fotografi) nel panorama internazionale, a testimonianza di come valori propri della Formula 1, come intraprendenza, dinamismo e coraggio, possono essere di ispirazione per giovani artisti.

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