
Una mobilitazione "per salvare Milano e non solo lo stadio" promossa dal consigliere del gruppo misto Enrico Fedrighini. Le chat emerse dalla Procura di Milano che svelano come l'ex assessore alla Rigenerazione urbana Giancarlo Tancredi, il dg Christian Malangone e altri dirigenti definissero "psicotico" il consigliere Pd Alessandro Giungi o non volessero "lasciare la scena" al verde Carlo Monguzzi e altri esponenti di maggioranza contrari alla vendita di San Siro. Dubbi e mal di pancia anche all'interno della Lista Sala, che ieri si è riunita dopo la pausa estiva e il terremoto giudiziario. Oggi alle 18,30 è fissato il vertice tra la vicesindaco Anna Scavuzzo e il Pd per illustrare dettagli e cronoprogramma dell'affaire stadio ma il clima in maggioranza per ora promette tempesta. Anche se i no sicuri al momento sarebbero 6: Monguzzi e gli altri due Verdi Tommaso Gorini e Francesca Cucchiara, Fedrighini e i dem Giungi e Rosario Pantaleo. Nel "partito" degli indecisi il capogruppo della Lista Sala Marco Fumagalli, i Pd Angelica Vasile e Angelo Turco, ma a valle dell'incontro si capirà se i dubbi rientreranno o si ingrosserà l'area di chi potrebbe magari non votare contro ma astenersi o rimanere a casa. La delibera dovrebbe andare in giunta l'11 o in una seduta straordinaria, poi due commissioni e il voto in aula entro fine mese. Fedrighini ieri ha lanciato il tam tam al comitato "Sì Meazza" e a quanti si battono contro la vendita. "La pubblicazione delle chat intercorse fra persone coinvolte nell'inchiesta sull'urbanistica hanno un'importanza che prescinde da ogni eventuale esito penale. Rivelano in modo quasi brutale - sostiene - un metodo di gestione della cosa pubblica. A un consigliere eletto dai cittadini si cerca di negare un normale accesso a documenti di rilevanza pubblica, a un imprenditore immobiliare si chiede conferma se l'azione della giunta è di suo gradimento. Il progetto Meazza è il simbolo di un modello di gestione che ha reso Milano sempre più attraente per palazzinari, speculatori. In questi giorni aumenteranno le pressioni sui consiglieri per ottenere muta obbedienza in Consiglio. Prima che l'aula si esprima dovremo organizzare una grande iniziativa".
Nel mirino c'è (anche) lo "sconto" di circa 30 milioni rispetto ai 197 milioni fissati dall'Agenzia delle Entrate. Il Comune dovrebbe compensare spese legate alla bonifica delle aree, la demolizione e ricostruzione del tunnel Patroclo o la creazione di aree verdi che saranno restituite dai club. Non è una sorpresa dell'ultimo minuto per i capigruppo, nell'incontro con il sindaco a metà luglio l'ipotesi era già emersa e aveva sollevato obiezioni. La Procura e la Corte dei Conti indagano su presunti danni erariali, i critici sostengono che si rischia di alimentare, anche solo dal punto di vista politico, l'accusa di fare un "regalo" ai club. Anche Fumagalli ha "perplessità" e auspica che "le Commissioni siano dirimenti. Rischiamo di vendere le aree a 300 euro al mq".
Giungi, definito in chat "il solito psicotico", "farà il cinema", continua "a rompere sulle opere a Santa Giulia", l'Arena olimpica, ribatte: "Gli insulti che un ex assessore e dirigenti mi riservavano come oppositore dell'operazione immobiliare su San Siro e scrupoloso presidente della Commissione Olimpiadi mi rafforzano. La mia azione di controllo sarà, se possibile, ancora più incisiva".