«Sembra che i tempi possano essere rispettati, ma visto come vanno le cose in Italia, qualche preoccupazione cè». Alluscita dalla riunione del tavolo Infrastrutture organizzato dalla Camera di Commercio, il presidente dei costruttori milanesi di Assimpredil Ance, Claudio De Albertis, non nasconde qualche timore sul futuro di Expo. «Il master plan cè - ha aggiunto De Albertis che è anche coordinatore del tavolo - e sono sicuro che non verrà mancato lappuntamento della presentazione al Bie», il Bureau International des Expositions. Ma ieri mattina allincontro si è parlato anche della trattativa per acquisire le aree dove sorgerà il sito per il 2015. Anche se ufficialmente lopzione del comodato duso è ancora sul tavolo dei consiglieri di amministrazione, sembra che la soluzione finale sia lacquisto dei terreni, ora in mano alla società Belgioiosa per il 30% e alla Fondazione Fiera Milano per il restante 70%. E sebbene i protagonisti della trattativa (Cabassi, Stanca, Cantoni) giurano di non essere entrati nellargomento, confermano però che i contatti sono costanti, quantomeno da un punto di vista tecnico. «Stanca solo in apertura della riunione - continua De Albertis - ha detto che stanno esaminando la possibilità di acquisire le aree». Lad di Expo spa confida in un accordo preliminare entro il 30 aprile, quando dovrà presentare al Bie il dossier di registrazione. «Le trattative vanno avanti a livello di tecnici - ha aggiunto Gianpiero Cantoni, presidente della Fondazione Fiera Milano -. Non cè ancora nessuna intesa sullofferta, non è ancora arrivata la nuova valutazione dellAgenzia delle Entrate. Stiamo facendo tanto, tantissimo: noi siamo a disposizione per dare le aree».
E sul ritorno che potrà avere lesposizione universale, il presidente di Promos, nonché promotore della collaborazione tra Expo e i privati, Bruno Ermolli ha dichiarato: «I ricavi di Expo non sono la biglietteria, ma lindotto che si riuscirà a creare in questi anni, le imprese che si creeranno, linternazionalizzazione delle piccole e medie imprese». Per Milano, la Fiera è una vetrina che dura 5-6 anni, quello che è importante, secondo Ermolli, sarà avere 29 milioni di visitatori che non sono solo famiglie, ma soprattutto le aziende. Nessuna preoccupazione invece per i tempi: «sono molto ottimista, tutti stanno facendo il loro dovere».
«Tutti gli aspetti sono importanti - risponde Stanca - se non vengono 20 milioni di visitatori lExpo è un flop». È la prima volta che lad stabilisce un limite sotto il quale non andare, pena il fallimento dellesposizione.
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