Dieci milioni di euro per 20mila famiglie milanesi: quelle di chi ha perso il lavoro, di chi non ha avuto riconfermato il contratto a tempo determinato, dei giovani precari e degli over 40 che non riescono a rientrare nel mondo del lavoro. È pronto il provvedimento che istituisce il Fondo anticrisi, voluto a maggio dal consiglio comunale con un emendamento al bilancio di previsione 2010 e predisposto insieme dai gruppi di maggioranza e di opposizione.
«È stato un lavoro corale», ha spiegato il presidente della commissione Bilancio di palazzo Marino, Carola Colombo, che ieri ha illustrato i termini del provvedimento con il presidente dellaula Manfredi Palmeri e rappresentanti dei due schieramenti. Il Fondo, composto da 5 milioni di euro per interventi di sostegno al reddito e altrettanti di sostegno alloccupazione, sarà ricavato dai 45 milioni di euro in più, rispetto a quanto previsto nel bilancio previsionale, giunti al Comune dal dividendo di A2a. Secondo i calcoli dei consiglieri, ci saranno una media di 500 euro per almeno 12mila famiglie con lo stanziamento per il sostegno al reddito, e interventi economici per almeno 6mila disoccupati in diverse forme, da borse lavoro a fondi di garanzia per creare una propria impresa o alle aziende che assumono persone in mobilità o licenziate. I voucher alle famiglie (con reddito lordo inferiore a 40mila euro) serviranno invece a pagare le rette dei nidi, bollette, affitto, spese mediche o tasse scolastiche dei figli.
Il Fondo sarà varato con lassestamento di Bilancio allesame del consiglio dalla prossima settimana, ma i termini sono già fissati: bandi per il sostegno al reddito pubblicati entro il 31 agosto per distribuirli a Natale, qualche mese in più per gli aiuti sulloccupazione. E ieri la giunta ha dato il via dunque allassestamento che andrà in aula nei prossimi giorni. Oltre al fondo anticrisi (che si aggiunge a 60 milioni di interventi già previsti a bilancio), sono stanziate nuove opere per circa 20 milioni di euro.
La previsione dei dividendi in arrivo da Sea e A2a era di 15 milioni nel primo caso (ma il vulcano islandese e la vicenda Alitalia ha costretto la società a destinare tutto al proprio fondo di riserva) e di 15 milioni nel secondo. Nettamente superiori invece (60 milioni) le entrate da A2a, e sono stati recuperati 20 milioni da mutui precedentemente accesi, nove in meno dal fondo immobiliare.
Stanziati 10 milioni per 20mila famiglie
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