Conquistare un pezzo all'asta è un po' come fare goal. Segnerà una bella rete l'appassionato che oggi riuscirà a prendersi lo statuto del «Milan Football & Cricket Club», lotto 1019, stima: dagli 80 ai 120 mila euro. Stampato nel 1900, 16 pagine. «Nella botte piccola si racchiude il vino buono» si dice, e questo quaderno rosso è «un blasone», lo definisce Filippo Bolaffi, amministratore delegato dell'omonima casta d'aste: l'unico documento cartaceo sulla costituzione di uno dei club più famosi del mondo. Al Grand Hotel de Milan, stasera alle ore 18, all'asta dal nome emblematico «Football Memorabibilia», oltre al taccuino del Milan ci saranno anche la maglia numero 11 di Gigi Riva, indossata il 26 aprile 1970, giorno in cui il Cagliari vinse lo scudetto. Un'altra maglia è quella del mitico portiere Dino Zoff.
Un bel gioco nell'asta Bolaffi se lo disputa la nostalgia con reperti che risalgono all'alba del calcio. Un manoscritto su una partita giocata a Firenze durante il carnevale del 1672.
L'acquaforte di Jacques Callot dedicata a una partita disputata nel 1629 in onore della duchessa di Lorena. E poi il tacquino di Mike Bongiorno con gli autografi dei calciatori. Il noto personaggio tv lo teneva quando giovanissimo lavorava per le pagine sportive di un quotidiano.
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