Le stazioni si fanno i «murales» anti vandali

Una mostra fotografica nel sottopasso di Sampierdarena, ma l’obiettivo è quello di dare spazi decorativi ai giovani artisti

Le stazioni si fanno i «murales» anti vandali

La stazione di Genova Sampierdarena si è «vestita» a nuovo con la mostra fotografica permanente di Elisabetta Goggi. Ieri, per festeggiare la giornata del «muralismo» che le Ferrovie dello Stato hanno dedicato alle nuove arti visive, - aerosol art, murales, graffiti, sculture realizzate con materiale ferroviario - sono state presentate e affisse nel sottopassaggio della stazione di Sampierdarena, sei immagini di grandi dimensioni, che rendono perfettamente l'idea del viaggiatore. L'iniziativa nata a carattere nazionale (sono state coinvolte contemporaneamente quattordici regioni italiane e diciannove stazioni del network di Rete Ferroviaria Italiana), ha come obiettivo quello di valorizzare il patrimonio immobiliare delle stesse Ferrovie: sale d'attesa, sottopassaggi, e ambienti esterni potranno essere così oggetto di colate di colori che apparentemente sembrano, divertenti scarabocchi, e invece hanno una loro armonia estetica; sono messaggi, linguaggi.
«Il muralismo restituirà alla città di Genova gli ambienti ferroviari “rivisitati”, allo scopo di utilizzarli anche per attività sociali - ha spiegato Fabrizio De Logu, direttore Compartimentale movimento rete ferroviaria italiana -. Contemporaneamente, la nuova arte dovrebbe contribuire a sviluppare maggiore rispetto per il bene pubblico della stazione, riducendo gli atti vandalici. Le Ferrovie assolvono così al loro ruolo sociale, trasformando le tante stazioni di Genova e alcune della sua provincia, da semplici luoghi di frettoloso passaggio a spazi più vivibili, proiettati verso le aree circostanti per una maggiore riqualificazione». La giovane e promettente fotografa che ha messo a disposizione i sei pannelli che riproducono gli scatti più significativi del suo servizio sui pendolari - realizzato in Liguria ed esposto nei locali del caffè letterario della Biblioteca Berio -, dichiara di essere pronta a raccogliere la sfida e si dice ottimista sul fatto che nessuno, forse, deturperà le immagini esposte: «Il sottopasso, che collega due importanti parti della città, rappresenta un'ambientazione ideale per un'esposizione di foto sul rapporto tra persone e ferrovie. Conosco esattamente la realtà del pendolare, perché lo sono anch'io. Spero che questo mio lavoro possa essere apprezzato e non diventi invece oggetto di atti vandalici. L'arte in qualsiasi modo si esprima deve essere rispettata».
E sempre più rispettata è la fame dei muri che hanno i ragazzi, non necessariamente studenti di licei o istituti di arte, ma semplicemente giovani che si esprimono attraverso il colore e il segno come la musica, i pennelli come la batteria o la chitarra elettrica.

«È proprio in virtù di ciò che le Ferrovie dello Stato - ha aggiunto De Logu - stanno cercando nuove alleanze con le istituzioni, soprattutto con il Comune per permettere a giovani studenti di esprimersi attraverso queste arti meno convenzionali. Decorare, sale d'attesa, sottopassaggi, rende più accoglienti le stazioni e le mette al riparo di scritte oltraggiose e graffiti inaccettabili».

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