Con «Steellife» alla Triennale l’acciaio prende forma e colore

Continua in Triennale la mostra «Steellife», brillante rassegna di opere in acciaio visibile fino al 26 agosto realizzate da artisti che vanno anche ben oltre i confini italiani. Un’esibizione tanto singolare per l'originalità espressa con diverse metodologie impiegate nella lavorazione dell'acciaio, non poteva che essere organizzata proprio durante la celebrazione del cinquantesimo anno di fondazione di Marcegaglia. Appena entrati all'interno dello spazio si rimane colpiti da una Fiat 500 parcheggiata, «Corpo a noleggio», un’idea di Julia Bornefeld (Kiel, 1963); e poi aereoplani stilizzati in metallo, sfidati da una forza centrifuga, roteano nell'aria, tra fantasia e pensieri di guerra. Poco più in là, a gambe incrociate si avrà la possibilità di incontrare «Buddha di Zhang Huan» (An Yang City, 1965), che testimonia l'eterna contemporaneità simbolica dei miti orientali. Eleganti e preziose le sculture di Adeela Suleman (Karachi, 1970), «Open Confinement», «That's just the way it is», che si fanno contenitori di un segreto invisibile. Suggestive le opere di Francesco Bocchini (Cesena, 1969), come «Domatore alfabetico».

Oltrepassando un telo nero si entrerà nella stanza della luce, «21009» realizzata da Magdalena Fernandez Arriaga (Caracas, 1964): un luogo apparentemente magico, dove bagliori di luce sfuggono dalle fessure del soffitto lievemente inclinato. Stupiscono poi le opere contemporanee, quelle di Luc Mattenberger, altre di Julia Bornefeld, Adeela Suleman, sino a quelle di Subodh Gupta (Khagual, 1964).

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