Maglia numero 24 ed è un segno di riconoscimento fra papà e figlio. La data di nascita del bambino. Maarten Stekelenburg si presenta così ai tifosi giallorossi nel primo giorno da giocatore della Roma. «Orgoglioso di essere arrivato» nella Capitale e pronto a scendere in campo «per giocare e vincere». Il portiere olandese che ha sostenuto il primo allenamento agli ordini di Luis Enrique ha lencato il rosario dei buoni propositi che si riassume in un classico: «Farò del mio meglio e spero sia abbastanza».
Se lo augurano anche i sostenitori della Roma che, dopo il tira e molla tra i brasiliani Doni e Julio Sergio nelle ultime stagioni (il primo ceduto al Liverpool, il secondo al Lecce), sperano di aver trovato un numero uno affidabile. E possibilmente senza problemi fisici. «L'infortunio della scorsa stagione? Mi sono rotto il pollice della mano sinistra e sono stato fermo 2-3 mesi. Ora sto bene, non sento alcun dolore e non ho alcun problema. Spero che i miei lati negativi non si vedano mai... Aspetto soltanto che la stagione cominci», è la rassicurazione di Stekelenburg.
Resterà a Roma pochi giorni perchè dovrà rispondere alla convocazione della nazionale olandese. Ma mette in chiaro i buoni sentimenti. «La Roma è tutto ciò che desideravo. Ho sentito che mi voleva davvero, ho parlato con Luis Enrique, ho conosciuto il suo progetto: lo ha sempre avuto a cuore e oggi è lo stesso anche per me. Sono pronto a dare il 100%».
Il giocatore non si è sbilanciato su modelli di riferimento ma spende belle parole sul connazionale Van Der Saar («è uno dei migliori») e Gigi Buffon: «Credo sia un ottimo portiere e io non sono qui per dire che sarò il migliore della Serie A. Cercherò di vivere una buona stagione, non mi importa essere migliore di qualcun altro, ma stare bene e fare bene per la mia squadra. Io gioco sempre per vincere. Forza Roma!». Sembra già un ultras.
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