Il vice-responsabile dellufficio politico della Questura di Milano venne assassinato il 17 maggio 1972. Trentacinque anni dopo, la Provincia di Milano dedica al commissario Luigi Calabresi una stele. Ma la decisione assunta dallammministrazione provinciale ha spaccato la giunta guidata da Filippo Penati: Rifondazione comunista si è astenuta.
Rifondazione ha detto «no» alliniziativa che, chiosa lassessore Alberto Grancini (Sdi), «vuole contribuire a chiudere una fase politica italiana nella quale la violenza ha prevaricato sul confronto politico». «No» allimpegno della Provincia perché «la memoria si radichi nelle giovani generazioni» come sostiene il presidente Penati e «diventi patrimonio condiviso dei milanesi». Condivisione negata trentacinque anni dopo luccisione del commissario calabresi vagheggiando «lesigenza di una contestualizzazione storica, tale per cui debba essere parimenti riconosciuta e valorizzata la figura di vittima innocente di Giuseppe Pinelli». Affermazione siglata dallassessore di Rifondazione Giansandro Barzaghi. Tesi di chi «auspica che il presidente Penati, a nome di tutta la giunta, possa tener conto del giusto equilibrio che la storia di questa città esige».
Volgarmente, un monumento allanarchico che, nella notte tra il 15 e il 16 dicembre 1972, cadde dal quarto piano della Questura di Milano. Monumento bipartisan, quello preteso dallassessore Barzaghi rimasto con le lancette dellorologio indietro nel tempo: a una stagione di errori e orrori dove cera chi brindava alla morte di un commissario.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.