«Quello che negli ultimi trent'anni è partito da Milano non si è fermato qui, è andato lontano, è diventato patrimonio mondiale», ha detto Giorgio Armani dietro le quinte, nonostante non volesse fare polemiche. «Se non ci fossero stati e non ci fossero gli stilisti italiani non ci sarebbero nemmeno le passerelle di New York». E allora, cosa non funziona a Milano? «Non sono gli stilisti a essere seduti ma chi sta intorno. È quello che non funziona, a Milano: intorno agli stilisti c'è qualcosa che non va». Lallarme del re degli stilisti è rivolto alle istituzioni che, per la moda e Milano, possono e devono fare di più.
Quello che ieri Armani ha voluto lanciare è comunque un messaggio positivo da Milano. Che «possiede una forma di profondità a cui le altre realtà non arrivano, perché qui c'è la cultura». Come dire, un occhio di riguardo all'importanza internazionale del capoluogo lombardo che è in corsa per ospitare l'Expo 2015.
E la polemica ha fatto capolino anche nel backstage di Roberto Cavalli, che ieri per la linea giovane Just Cavalli, ha lanciato una collezione sospesa fra lo stile «disco» e il vintage. «Non me ne frega niente di avere Anna Wintur in prima fila», ha detto riferendosi alle pressioni della potente «direttora» di Vogue America sulle date del calendario milanese sempre più compresso. «Facciamo vedere chi siamo: siamo dei grandi e non abbiamo bisogno di nessuno - ha incalzato -. Si dà troppa importanza alla moda di New York e non vale niente. Stronchiamola».
Milano ieri è stata protagonista anche di un altro appuntamento, la presentazione della nuova collezione di Cp Company. Che fra le altre creazioni dei due designer Jan Phin e Maria Restepo (scozzese lui, colombiana lei, meglio conosciuti con lo pseudonimo Rokha), ha lanciato una gonna stampata con la «fotografia» delle acque dei Navigli.
Da Cp Company, anche il presidente del gruppo Sportswear Company (cui fa capo la griffe), Carlo Rivetti. Che, dopo una frecciata al sistema delle major americane, ha buttato lì una proposta: «Ad Armani? Bisognerebbe affidare la presidenza della Camera della Moda».
La Milano che lavora, infine, era presente anche nella sfilata di Coveri, nella quale ieri Francesco Martini Coveri ha presentato unalternativa colorata al tradizionale tailleur grigio della donna in carriera. Un esempio: la borsa porta pc in cocco dai colori sgargianti. Perché la moda in fondo è (anche) divertimento.
Pamela DellOrto
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