Stipendi d’oro Deutsche Bank, assegno da 10 milioni per il presidente Ackermann

Nel 2009, un anno in generale non facile per l’industria del credito a causa delle conseguenze della crisi finanziaria, lo stipendio dell’amministratore delegato di Deutsche Bank, Josef Ackermann, ha sfiorato i dieci milioni di euro. Nel rapporto annuale - consultato dall’agenzia «Bloomberg» - si precisa che lo scorso anno il compenso di Ackermann è ammontato a 9,55 milioni.
La banca tedesca ha aggiunto di aver premiato i propri dipendenti specializzati in attività ad «alto rischio» con bonus per un contro valore complessivo di 2,2 miliardi.
In generale, l’istituto ha pagato ai suoi 77mila dipendenti compensi e benefit per 11,3 miliardi di euro, vale a dire in media 147mila a dipendente, una cifra inferiore del 14% a quella versata nel 2007.
Deutsche Bank ha inoltre confermato di aver chiuso il 2009 con un utile di 5 miliardi e di attendersi di mettere a segno nel 2011 profitti record, con utili prima delle tasse per 10 miliardi. Più in generale la banca prevede che «l’industria finanziaria procederà lentamente verso una nuova forma di normalità nel corso del 2010 e del 2011, in un contesto di fondamentale cambiamento delle regole, con nuove strutture di mercato e un diverso orientamento degli investitori». Le banche hanno «ampiamente digerito» le svalutazioni legate alla crisi finanziaria - si legge ancora nel rapporto dell’istituto tedesco - e le perdite sui prestiti tradizionali potrebbero «diminuire significativamente» nei prossimi due anni.

Per quest’anno Deutsche Bank prevede un miglioramento ma anche che la situazione rimarrà difficile: in particolare, i ricavi dell’investment banking saranno «sotto pressione» in seguito al ritiro delle misure di sostegno da parte dei governi e delle banche centrali, cosicché i margini dell’industria finanziaria saranno probabilmente inferiori rispetto al 2009.

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