Stop al piano per trasferire quel tempio indesiderato

Si doveva trasferire nel 2004 in via Guerzoni. La moschea di viale Jenner era già stata giudicata insufficiente a contenere gli oltre 1.500 fedeli che ogni venerdì si riuniscono per pregare. Il primo a mettere in dubbio il trasferimento «per motivi di ordine pubblico» fu però il Comune di Milano, poi arrivò il no dei residenti della zona di piazza Dergano, interrogati da un minireferendum proposto dalla Lega. Infine, a febbraio di quest’anno, la decisione tanto attesa dagli abitanti della zona 9, preoccupati dai fedeli islamici che si accalcano lungo i marciapiedi di viale Jenner provocando disagi. La moschea chiude i battenti e si trasferisce. Per il vicesindaco De Corato la soluzione migliore è sempre quella del 2004, «uno spazio, un’area sportiva che i musulmani occupano solo il venerdì e durante quelle due ore di preghiera».

Ma la soluzione arriva degli stessi responsabili del «centro culturale» di viale Jenner a trovare la nuova destinazione della moschea, sottoscrivendo un contratto d’affitto per un’area in Via Nazario Sauro, a due passi dagli uffici della Regione Lombardia. Trasloco però abortito.

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