Storace: «Sempre stati fedeli al centrodestra Ora aspettiamo segnali dal premier»

RomaFrancesco Storace, scorrendo la lista dei partecipanti alla festa della Destra in programma a Taormina dal 17 al 19 settembre ci si imbatte nel nome di Silvio Berlusconi. Ci sarà davvero?
«Sì, ed è una novità. Sono tre anni che Berlusconi non viene a un incontro con il nostro popolo. Nel frattempo ne sono successe di tutti i colori».
Storace prende il posto di Fini nel cuore di Berlusconi?
«Prima voglio raccontare un fatto che non si conosce: quando il governo Prodi stava per essere mandato a casa, ci fu il tentativo di costituire il governo Marini. Il presidente incaricato ricevette la componente della Destra nel gruppo misto e ci proposero: scrivete la legge elettorale che ci serve, dateci i voti del governo Marini e la legge elettorale la scriviamo insieme».
E lei?
«Può immaginare dove li ho mandati. Questo per dire che fummo leali fino all'ultimo giorno della legislatura».
Leali a Berlusconi, ma poi lei mandò un po’ a quel paese pure lui...
«Fini mise il veto alla nostra partecipazione alla coalizione (del Pdl, ndr), Berlusconi lo subì. Credo che oggi possa ammettere di aver commesso un errore. Si è visto alle regionali: siamo stati determinanti per la vittoria in Piemonte e nel Lazio, dove abbiamo preso 100mila voti».
A proposito di numeri: i sondaggi quanto assegnano alla vostra Destra?
«Ci danno al 2 e mezzo ma continuano a metterci sotto la voce “altri”, come ieri a Porta a Porta. Un milione di elettori potenziali..».
E in Sicilia come state andando? La festa di Taormina può essere l’occasione per lanciare un polo di contrasto all’alleanza che sta formando il governatore Lombardo con Pd e Udc?
«In Sicilia Musumeci sta facendo un lavoro straordinario. Ho invitato Lombardo a Taormina ma non mi ha risposto. Ci sarà Miccichè. Uno dei manifesti che stiamo preparando è: questa è la nostra casa e non la venderà nessuno, con il nostro simbolo».
È un riferimento alla casa di Montecarlo che coinvolge il presidente della Camera?
«Diciamo che Fini ci sta dando una “mano”».
Anche in termini di tesseramenti? C’è chi bussa alla vostra porta perché non sa più dov’è la destra?
«Ho trascorso l’estate in Sicilia. Non ho fatto un passo senza che qualcuno mi dicesse: aveva ragione lei con Fini».
Prima di un’alleanza per le politiche potrebbe scattare qualche inserimento di esponenti della Destra nell’attuale governo?
«Io sto bene dove sto, in Regione, ma mi piacerebbe se Berlusconi desse un segnale alla Destra in termini di assetti di governo».


Cosa pensa del fatto che i magistrati romani abbiano deciso di non sentire né Fini né Tulliani?
«I giudici hanno il dovere di andare con i piedi di piombo nell’inchiesta su Montecarlo trattandosi del presidente della Camera. Ma credo che in cuor loro sappiano già che Fini ha agito male. Lui dovrebbe scendere dal piedistallo e imparare a chiedere scusa».

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