Mostra con orgoglio ma senza vanità la sua medaglia di bronzo al valor militare. E ripensa al 1942: sono passati 70 anni dalla battaglia sul Don, ma Lorenzo Farina, milanese di Porta Garibaldi, ha la testa e gli occhi pieni di ricordi. In quei giorni dagosto era sergente maggiore del 3° reggimento Bersaglieri, quello che cercava di contenere lavanzata dellArmata sovietica. Fu ferito alle mani e alle braccia da una granata. Ma prese larmonica a bocca, e con le mani insanguinate ci suonò la carica dei suoi. Un comunicato radio parlò di quelle imprese. Lo sentì anche suo padre, senza capire che quel giovane eroe era il figlio. «Papà ero io» ricorda di aver detto - e fa il segno delle lacrime che solcarono il volto dei suoi. Quelle ferite lo salvarono: i suoi commilitoni sono tutti morti. «Quei ragazzi morti lassù, lasciati lì - si commuove Lorenzo - nessuno li ricorda». È il suo cruccio, nel giorno della festa.
A 94 anni Farina ha avuto i suoi acciacchi: il cuore non è più quello dei suoi 24 anni, e ha subito tre interventi al femore. Ma ha fatto di tutto per esserci, con laiuto del figlio e delle sue stampelle. Gli va incontro la figlia di un commilitone che non cè più, e fa per tendergli la mano. Lui la abbraccia, senza bisogno di parole.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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