
Il mare ghiacciato della Groenlandia si agitava sotto la chiglia della piccola imbarcazione di legno, simile a quelle usate dai balenieri del celebre capitano Achab. A bordo della lancia, proveniente dal cacciatorpediniere Hms Bulldog, nave di scorta ai convogli che devono attraversare l'Atlantico per sostenere la guerra in Europa, la squadra di "assaltatori" improvvisati, con indosso spessi maglioni di lana bianca sotto il blazer blu, e pesanti gilet di pelle in stile Jerkin per proteggersi dal freddo, impugnavano revolver Webley e pistole mitragliatrici, pronti ad assaltare il vascello nemico come nelle battaglie navali del passato.
L'obiettivo? Fare razzia di tutto ciò che di "importante" avrebbero trovato nella pancia dell'U-110 e, se possibile, catturare l'intero sottomarino tedesco che la loro nave, assieme alla corvetta Hms Amethyst, aveva appena costretto a risalire in superficie a colpi di bombe di profondità.
È il 9 maggio del 1941 quando, nel pieno della guerra in cui i convogli provenienti dagli Stati Uniti e diretti in Inghilterra cadono preda degli u-boot della Kriegsmarine, che attraverso la tattica dei "branchi di lupi" facevano strage di mercantili alleati, che uno degli eventi più decisivi del Secondo conflitto mondiale ha luogo. Protagonista, assieme agli altri raiders della Marina Reale, un semplice tenente di vascello assegnato come navigatore a un'unità minore, la Hms Bulldog, cacciatorpediniere della classe B, con il ruolo di nave di testa del 3° Gruppo di Scorta che aveva la sua base in Islanda. Il suo nome era David E. Balme, l'uomo che fece il più grande regalo all'intelligence britannica, permettendo finalmente agli analisti di Bletchley Park di utilizzare una macchina cifratrice Enigma, lo strumento usato dal Terzo Reich per garantire l'impenetrabilità delle sue comunicazioni segrete. Quello che sarebbe diventato il "grande capodoglio bianco" della Battaglia nell'Atlantico.
Da predatori a preda
Il compito delle navi di scorta come la Bulldog, era quello di provare dissuadere e tentare di proteggere i mercantili che componevano convogli Alleati dall'attacco degli u-boot. I temuti sottomarini che mietevano dozzine di vittime ogni settimana.
Quello a cui era stata assegnata la Bulldog, era codificato come Ob318, e venne ingaggiato dell'U-110 del capitano Fritz-Julius Lemp. Come sempre, nel cuore della notte. Dopo una breve battaglia, il convoglio si allontanò dalle coordinate dell'attacco, e mentre l'equipaggio abbandonava il sottomarino tedesco, lasciando informazioni di eccezionale importanza a bordo, sull'Hms Bulldog che era rimasto solo con l'U-Boot abbandonato a tiro, Balme ricevette l'ordine di assaltare il sottomarino con una piccola squadra.
Non avevano idea di cosa avrebbero trovato, ma si resero subito conto che l'U-boot non stava affondando, e che loro potevano salire a bordo. Dopo aver ispezionato il ponte e la torre, Balme e la sua squadra d'abbordaggio iniziarono lentamente a farsi strada all'interno dell'U-110. Balme scrisse: "Ho trovato la sala controllo deserta","l'U-boot era stato ovviamente abbandonato in gran fretta, poiché libri e attrezzature erano sparsi ovunque".
Nella sala radio la squadra d'abbordaggio trovò una macchina cifratrice Enigma "collegata e come se fosse effettivamente in uso al momento dell'abbandono". "L'aspetto generale di questa macchina era quello di una macchina da scrivere, il telegrafista premette i tasti e, trovando i risultati strani, la spedì nel portello". La macchina Enigma era intatta, con tanto di impostazioni del rotore e codici validi per i successivi 3 mesi. Un vero e proprio tesoro per l'intelligence che combatteva notte e giorno una guerra silenziosa e complessa per decifrare i codici tedeschi e ottenere informazioni di vitale importanza per gli sviluppi della guerra. Per circa sei ore la squadra di assaltatori perquisì il sottomarino e trasferì in diversi viaggi tutto ciò che ritenevano importante: documenti, libri, carte nautiche, impostazioni radio. Qualsiasi cosa potesse contenere informazioni veniva presa e passata di mano in mano lungo la fila formata di marinai che finivano nella piccola imbarcazione con cui erano arrivati.
Dal momento che l'U-110 era ancora "a galla", venne rimorchiato nella speranza di poter essere consegnato intero all'intelligence della Marina, ma dopo 36 ore affondò. Ben prima di raggiungere la base a Scapa Flow. L'Hms Bulldog puntò quindi verso la Scozia dopo aver segnalato il suo "successo" in cifra. In porto li avrebbe attesi il tenente Alan Bacon, ufficiale di collegamento tra la Royal Navy e la Sezione operativa dell'intelligence che operava a Bletchley Park. Era proprio quello che stavano cercando.
Come sentenziò in seguito Balme: "Roma e Malta offrono scenari migliori della Groenlandia e di Scapa Flow, ma la decifrazione del codice Enigma fu uno dei più grandi trionfi britannici della guerra".
La soluzione di un Enigma
Fu la prima volta che gli Alleati misero le mani su una macchina Enigma e sulle informazioni che avrebbero aiutato gli uomini di Bletchley Park a decifrare i messaggi in codice che i tedeschi si inviavano ogni giorno per indicare coordinate, ordini d'attacco, informazioni di massima o trascurabile importanza. La sola intercettazione e corretta decifrazione dei messaggi inviati alla flotta di U-Boot che operava nell'Atlantico salvò la vita a migliaia di uomini, evitando che finissero negli abissi armi e rifornimenti fondamentali per la sopravvivenza del Regno Unito. Prima della cattura e della decifrazione del codice di Enigma, le perdite di navi alleate ammontavano a circa 432.000 tonnellate al mese. Ad agosto la cifra era scesa a meno di 80.000 tonnellate.
Larga parte del merito, come sappiamo bene, appartiene al gruppo di analisti guidati dal genio matematico Alan Turing. Che elaborano in un secondo momento il calcolatore Ultra. Ma la macchina Enigma catturata da Balme permise di decifrare i messaggi i primi messaggi inviati dall'ammiraglio Karl Doenitz, comandante della flotta sottomarina, e viene considerata come uno degli eventi che segnarono il corso del conflitto, perlomeno per quanto riguarda la guerra nell'Atlantico.
All'equipaggio del Bulldog, fu ordinato di non parlare mai di ciò che era accaduto quella notte, e quella piccola grande operazione di spionaggio rimase protetta dal segreto militare per molto tempo. Anche dopo la fine della guerra. Per quanto riguarda il tenente di vascello Balme, che ha abbandonato questo mondo nel 2016, il ricordo di quella prova di coraggio non sbiadì mai nella sua mente. Racconterà più volte quanto fosse spaventoso scendere da quelle scale e pensare che potessero esserci dei tedeschi pronti a sparargli.
"Non potevamo credere che avessero semplicemente abbandonato quel sottomarino". Disse di aver sognato spesso quel momento, il più spaventoso della sua vita. Un momento che ha influito più di milioni di altri sulle sorti della storia.