Storie di «fate» in tempo di guerra

Viviana Persiani

Da stasera, al Teatro Libero, i disegni di Paz prendono forma con Nel segno di Paz, da Andrea Pazienza, drammaturgia e regia di Antonio Tancredi. Martedì, allo Studio, arriva Urlo di Pippo Delbono, con Umberto Orsini. Sempre il 23, allo Strehler, si potrà ammirare la Scuola dell’Opera di Pechino composta da acrobati, cantanti, ballerini, mimi, illusionisti che sveleranno i segreti del loro affascinante apprendistato.
Da domani, al Litta, arriva Salviamo i bambini, spettacolo che parte da uno sguardo di un bambino di un paese lontano che si concentra sul volto di una donna. La donna, forse, è una benefattrice di quel bambino. Lei comunica col bambino facendo entrare nella stanza figure grottesche e inquietanti che sembrano contraddire i suoi slanci affettivi e le sue aspirazioni umanitarie. Martedì, al Franco Parenti, debutta Nella notte profonda, uno spettacolo di e con Giorgio Melazzi. «Sogni e cazzotti della vita, politica e cuori infranti, noie, fughe, sconfitte e ribellioni, i mille argomenti del quieto vivere quotidiano» trovano, negli spettacoli di Melazzi, il luogo ideale per trasformarsi in spunto comico. Martedì, debutta, allo Spazio Teatro No’hma, lo spettacolo Madre Terra di Teresa Pomodoro. Il 23, al teatro Out Off, arriva Pelleas et Melisande. Lo spettacolo si basa sulla nuova traduzione di Franco Quadri.
Ricco il programma settimanale al teatro della Memoria. Si inizia domani, per la rassegna Senza fissa dimora, con 1956: Marcinelle-Minatori in Belgio cui seguirà, il 25, Samhadi Performance; venerdì 26, curata da Franco Manzoni, prosegue la rassegna I poeti leggono i poeti mentre sabato andrà in scena lo spettacolo Storia di un patrizio milanese e del suo cocchiere meneghino.
Le fate lascive, in programma dal 24 al Teatro Arsenale, parla di donne che la guerra, in un certo senso, beneficia. Sono prostitute che in tempo di conflitto sono chiamate «fate» perché vanno a sostenere, a modo loro, la truppa, rinfrancandola; ma cosa succede quando scoppia la pace?
Mercoledì, il teatro Greco presenta Les bancs publics (Le Panchine) uno spettacolo che invita al cambiamento di strada, al ritorno ad emozioni antiche, ai sogni di tanto tempo fa.


O Mare, di Sara Sole Notarbartolo, è in programma, dal 25 al Pim Spazio Scenico.
Sul palcoscenico del teatro delle Erbe, venerdì andrà in scena la rappresentazione di Elisir d’amore, di Donizetti, melodramma giocoso in due atti su libretto di Felice Romani.

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