
Filippo Conca corona oggi in Belgio il suo sogno: tornare a correre nel ciclismo professionistico dopo un paio d'anni da disoccupato, dopo che nessuno gli voleva più fare un contratto, dopo aver seriamente pensato di smettere. Una storia a lieto fine la sua che si era interrotta e adesso per fortuna ricomincia: «Ora il mio sogno è correre il Giro d'Italia e farlo indossando la maglia di campione italiano penso che sia un'opportunità irripetibile...». Il ciclismo quasi sempre riesce a sorprendere e a volte percorre strade che non ti aspetti che diventano belle storie da raccontare. Quella di Conca, 26 anni di Lecco, una laurea in economia in tasca, ricomincia poco più di un mese fa quando torna sulle pagine dei giornali per la vittoria clamorosa del campionato italiano di ciclismo da Trieste a Gorizia battendo allo sprint i compagni di fuga, Alessandro Covi della Uae team Emirates e Thomas Pesenti della Soudal Quick-Step. Due professionisti che corrono con squadre professionistiche battuti da lui che invece è un «amatore» che corre per una squadra di «amatori», lo SwattClub team di categoria «quasi» Continental, cioè quelle considerate di terza fascia, con budget infinitesimali se rapportati alle World Tour o alle Professional: 90 mila euro contro una 40ina di milioni per una stagione, tanto per capirsi. Conca e lo Swatt club diventano un «caso» per i quotidiani sportivi, per le tv, per il web anche se in realtà la società ciclistica lombarda, pensata e realizzata dal presidente Carlo Beretta, un caso lo è già visto che praticamente dal nulla, cioè da un blog di successo, in meno di due anni è diventata il team amatoriale con più iscritti in Italia e forse anche in Europa: oltre 1.100. Sì perchè lo «SwattClub» non è solo un movimento sportivo ma è un'idea nuova di ciclismo che rompe gli schemi, che spiega come con la passione, con l'intuito, con la spregiudicatezza e l'ostinazione di chi vuol percorrere una nuova strada, si possa togliere un po' di ruggine a un movimento ossidato sulle antiche abitudini. Un'idea che nasce per dare una seconda chanche a chi è rimasto fuori dal giro, a chi vuole provarci ma a 24 0 25 anni è già considerato vecchio ( troppo vecchio), a chi non si rassegna all'idea di pedalare senza gareggiare, ha chi ha perso un'occasione ma crede che ce ne possa essere un' altra. Per dare una speranza a chi è rimasto senza contratto. Cioè ad atleti come Filippo Conca che sul treno dello SwattClub ci sale al volo. La vittoria del Tricolore è il coronamento di un sogno ma i sogni, se uno ci crede, non finiscono mai. E allora è di pochi giorni fa la notizia che il giovane campione italiano lecchese correrà per un team professionistico, dopo aver firmato un contratto per i prossimi due anni con gli australiani della Jayco AlUla con il quale debutterà oggi nella Circuit Franco-Belge 2025, la corsa belga da Tournai a Mont-de-l'Enclus.
«Sono davvero felice di unirmi al Team Jayco AlUla, ho scelto questa squadra perché sono sicuro di trovare l'ambiente ideale per lavorare sodo. Prima di prendere la mia decisione, mi sono consultato con i miei colleghi e lo staff, e tutti mi hanno detto che qui avrei trovato una famiglia in grado di supportarmi a livello personale e sportivo»