Quando lui è menato da lei. Ma nessuno condanna lei

La vicenda della coppia Richardson-Coleman: la sprinter picchia il fidanzato velocista ma il politicamente corretto impone di trovare all’atleta donna delle giustificazioni. Anche se non esistono…

Quando lui è menato da lei. Ma nessuno condanna lei
00:00 00:00

La statunitense Sha’Carri Richardson, 25 anni, è una donna (e una campionessa) “problematica”: un “mostro” in pista (primatista mondiale in carica nei 100 metri e con i suoi 10’’65 quinta sprinter più veloce della storia), ma che, per sua fortuna, non rischia di diventarlo nella vita extra sportiva, nonostante i tanti infortuni di percorso (squalifiche, spinelli, qualche bicchiere di troppo, l’ombra del doping); compreso l’ultima “bravata”, rilanciata dai media internazionali: lei che malmena in aeroporto l’inerme fidanzato, Christian Coleman, oure lui recordman della velocità nell’atletica leggera, ma non altrettanto al cospetto della compagna visto che non è riuscito a scappare in tempo prima di essere schiaffeggiato.

Sha’Carri, colta in flagranza di pestaggio dalla polizia, è stata arrestata e rilasciata poco dopo; Christian non l’ha denunciata, difendendola: “È stata una situazione orribile. Non dovevano arrestarla. Lei è la persona più buona del mondo anche se ha tante cose che deve migliorare. Ha avuto un passato difficile che non ha ancora superato del tutto…”. Disagi familiari,sociali psicologici, relazionali: insomma tutto l’armamentario “giustificazionista” che, di solito, gli uomini violenti tirano fuori quando mettono le mani addosso a una donna. Tutta roba che i media e l’opinione pubblica getta, non senza ragione, nel cestino delle “scuse di comodo”.

Nel caso di Sha’Carri, invece, tutto si capovolge: la vittima è comunque lei, “cresciuta tra mille difficoltà” e “segnata fin da piccola da esperienze traumatiche”. E poco importa se poi da adulta da tutto ciò si sia affrancata diventando un’atleta ricca, famosa e celebrata.

Lei è donna, di colore e “figlia dei ghetti”: il prototipo perfetto per il partito del politicamente corretto che difende, a prescindere, i diseredati e le minoranze (anche quando il soggetto non è né un diseredato né una minoranza ma solo una loro proiezione ideologica) e trova loro giustificazioni (inesistenti) anche in presenza di comportamenti violenti. Esattamente ciò che è accaduto con la signora Sha’Carri Richardson difesa non solo dal fidanzato (comprensibile) ma anche da gran parte dell’informazione. E questo è incomprensibile.

Commenti
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica