Amsterdam - Un nuovo durissimo colpo è stato inferto dallo Stato alla 'ndrangheta. Il superlatitante Giovanni Strangio è stato arrestato ieri sera ad Amsterdam insieme al cognato, Francesco Romeo. Inserito nell’elenco dei trenta latitanti più pericolosi, Strangio è stato bloccato dalla polizia nella città olandese mentre era in compagnia della moglie e del figlio. Il cognato, invece, latitante dal 1997, è accusato di associazione mafiosa ma non della strage in Germania. L’arresto di Strangio e Romeo è stato eseguito dagli uomini della Squadra mobile di Reggio Calabria guidati da Renato Cortese - che prima di Strangio aveva arrestato Bernardo Provenzano - e del Servizio centrale operativo (Sco) di Roma. Gli investigatori sono arrivati ad individuare in Olanda i due latitanti attraverso indagini basate sulle intercettazioni. La procedura di estradizione per trasferire Strangio e Romeo in Italia è già stata avviata. I tempi dovrebbero essere brevi.
In casa aveva un milione in contanti A casa del latitante gli inquirenti hanno trovato un milione di euro in contanti e un’arma. Nell’appartamento, situato al centro di Amsterdam, c’erano inoltre diversi documenti falsi. L’azione ha evidentemente preso di sorpresa Strangio: gli agenti che hanno fatto irruzione lo hanno trovato seduto in camera da pranzo insieme alla moglie e al figlio.
Maroni: "Giornata da incorniciare" "Oggi è una giornata da incorniciare nella lotta alla criminalità organizzata". È quanto afferma il ministro dell’Interno, Roberto Maroni, sottolineando che "con gli arresti di oggi sono stati inferti due durissimi colpi alla ’ndrangheta e alla mafia".
La soddisfazione di Pietro Grasso "L’arresto dei pericolosi latitanti di San Luca arriva grazie all’impegno dei ragazzi della squadra mobile di Reggio Calabria e dello Sco di Roma". Lo ha dettoPietro Grasso, procuratore nazionale antimafia. "L’azione di contrasto alla ’ndrangheta - aggiunge Grasso - si basa anche sulla professionalità di questi investigatori ai quali rivolgo un plauso particolare".
I morti di Duisburg Le vittime della strage, avvenuta davanti al ristorante "da Bruno" nel giorno di Ferragosto del 2007, erano tutte appartenenti alla cosca Pelle-Vottari, contrapposta a quella dei Nistra-Strangio nella faida di San Luca (Reggio Calabria). Le persone uccise furono Sebastiano Strangio, 39 anni, titolare del ristorante "da Bruno"; i fratelli Francesco e Mario Pergola, di 20 e 22 anni, che lavoravano nel ristorante; Marco Marmo, 25 anni; Tommaso Venturi, 18 anni; Francesco Giorgi, 17 anni. Ad agire fu un commando della 'ndrangheta arrivato da San Luca composto da almeno quattro persone. I complici di Giovanni Strangio nell'esecuzione della strage non sono stati ancora identificati, ma la polizia sarebbe da tempo sulle loro tracce.
L'obiettivo della strage Secondo quanto è emerso dalle indagini l'obiettivo dell'agguato era il marito della donna, Giovanni Nirta, considerato uno dei capi della cosca Nirta-Strangio. Gli investigatori, dopo la strage di Duisburg, grazie alla collaborazione di una testimone, tracciarono l'identikit di uno dei possibili responsabili della strage. E alla fine di agosto identificarono in Giovanni Strangio che era stato scarcerato pochi mesi prima della strage dopo essere stato arrestato perché trovato in possesso di una pistola ai funerali di Maria Strangio. Era stato lui ad esprimere i maggiori propositi di vendetta per l'agguato contro Giovanni Nirta costato la vita alla moglie di quest'ultimo.
Quelle pizzerie basi della 'ndrangheta Giovanni Strangio, in Germania, era titolare di due pizzerie considerate dagli investigatori
basi logistiche per gli affari della 'ndrangheta in Germania. Lo stesso ristorante "da Bruno", davanti al quale avvenne la strage di Duisburg, sarebbe stato utilizzato dalla cosca Pelle-Vottari per nascondere armi.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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