Lo straordinario interprete anche quest'anno è il protagonista di una serie di tre concerti

Non è una novità il ciclo «straordinario» intitolato Progetto Pollini. Però l'autorità del decano dei pianismo italiano, Maurizio Pollini, lo rende tale. Tre saranno quest'anno gli appuntamenti che vedono alcune delle sonate della maturità di Beethoven precedere o seguire opere di musicisti «del nostro tempo». Dal 1995 Pollini ha presentato i suoi «progetti», accostando ai classici brani di compositori viventi, pezzi più recenti o brani più datati. Le opere 101 e 106 (nota come sonata Hammerklavier) seguono Carnaval di Salvatore Sciarrino. Si tratta di una composizione definita dall'autore «madrigali concertati», commissionata e dedicata alla famiglia Pollini (Pollini sr, la moglie Marilisa e il figlio trentacinquenne Daniele), eseguita al Festival di Lucerna del 2012. Al pianoforte ci sarà Pollini jr, insieme al Klagforum di Vienna, ai Neue Vocalsolisten di Stoccarda, diretti da Tito Ceccherini (24 febbraio). Un quartetto di meravigliose sonate (le opere 78, 79, 81a Les Adieux e 90) precede l'ostico Klavierstück X (1961) del mistico vate della Nuova Musica, Karl-Heinz Stockhausen (24 marzo). I tre ultimi monumenti sonatistici beethoveniani (le opere 109, 110 e 111) seguono ...zwei Gefühle. Musik mit Leonardo (1992) di Helmut Lachenmann, per voce recitante (lo stesso compositore) ed ensemble, il gruppo tedesco Musikfabrik di Colonia (19 maggio). La musica di Lachenmann, classe 1935, figura di riferimento della musica «concreta», uscito dai corsi di Darmstadt e patrocinato da un amico sodale di Pollini, Luigi Nono, è stata definita essenziale, estrema, analitica, lucida, esplosiva. E richiede enorme concentrazione e virtuosismo tecnico.

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