Uno schermo, un palcoscenico, due storie, due cast. È il mix ardito ma molto divertente che il regista e sceneggiatore Edoardo Erba ha studiato per l'intreccio di "Strappo alla regola", commedia in scena al Teatro Manzoni fino al 9 novembre, che vede come protagonista assoluta Maria Amelia Monti. "Non esistono molti ruoli da protagonista femminile nel teatro e da un po' di tempo obbligo mio marito a scriverne per me", ironizza distendendo il suo celebre sorriso l'attrice milanese. La verità è che la ricetta di "Strappo alla regola" è in felice equilibrio tra citazioni illustri e originalità: le prime vengono da nomi di culto del cinema come Buster Keaton, Woody Allen e i due maestri dell'horror Dario Argento e Lamberto Bava, la seconda dalla messa in scena che - va dritto al punto Maria Amelia Monti - "segna un record: è la prima volta che un personaggio cinematografico irrompe sul palcoscenico. In film come La rosa purpurea del Cairo di Allen o in una celebre comica di Buster Keaton il balzo accadeva, tecnicamente, da schermo a schermo".
Sì perché la storia è quella che, prosegue l'attrice, "spiazza il pubblico quando si apre il sipario: si potrebbe pensare di aver sbagliato sala, e di essere al cinema". Ed ecco spiegata l'allusione ai due cast: "Come introduzione allo spettacolo abbiamo realizzato la prima parte di un film horror anni '70 nello stile di Argento e Bava spiega Monti . A novembre scorso a Bellano, sul lago di Como, armati di una vera sceneggiatura da film, abbiamo realizzato a novembre 2024 un set vero e proprio, coinvolgendo attori come Asia Argento, Marina Massironi, Sebastiano Somma. In questo film io interpreto Orietta una donna abbastanza sofisticata che fugge da un killer sanguinario: quando intravedo uno strappo nello schermo, per salvarmi irrompo sul palcoscenico, che è naturalmente una sala cinematografica. Qui incontro la giovane Moira (Cristina Chinaglia), che lavora lì come maschera: da questo imprevisto nasce la pièce vera e propria, un confronto tra epoche, gli anni '70 di Orietta e il presente di Moira, il femminismo post-sessantottino e la relazione tossica in cui è purtroppo coinvolta la ragazza, e nasce anche un'amicizia che cambierà entrambe le donne".
L'originalità della storia e della sua messa in scena ha richiesto davvero un doppio lavoro, teatrale e cinematografico: "Ma siamo riusciti a contenere i costi: spiega con la sua solita naturalezza e simpatia Maria Amelia Monti abbiamo scelto di girare la parte di film a Bellano perché lassù possiedo una villa di famiglia dove ho passato le estati da ragazza insieme alle mie sorelle. La villa era il set perfetto per un horror, senza contare che in quel posto ho vecchi amici di infanzia, tutti ci hanno aiutato in ben dieci giorni di riprese. Abbiamo usato la Porsche del dentista, la serra di un'amica, e come comparse abbiamo usato un gatto nero della figlia di una maestra d'asilo e una bambina, che interpreta Asia Argento da piccola e che è la figlia di un'estetista della zona.
Avessimo dovuto trovare il set a Roma, dove vivo ora, affittando tutto, la produzione ci avrebbe sparato". Sul genere horror, infine, Maria Amelia Monti rivela: Mi sono vista alcuni capolavori, come Profondo Rosso di Argento, ma anche alcune parodie come L'Esorciccio".