Striscia, il confine resta aperto e gli egiziani "invadono" Gaza

Al Arish ora si raggiunge anche in auto e con i taxi: caos alla frontiera. E a Gaza si riversano gli egiziani. Abu Mazen: un crimine il potere di Hamas

Striscia, il confine resta aperto 
e gli egiziani "invadono" Gaza

Gaza - Per la prima volta da quando hanno travolto mercoledì il confine, molti abitanti di Gaza hanno iniziato stamattina a superare in automobile il valico di Rafah con l’Egitto. Il passaggio delle macchine è ora possibile dopo che militanti di Hamas hanno ulteriormente spianato la barriera di confine con bulldozer, riferisce il sito israeliano di Haaretz. Dopo il fallito tentativo di riportare ieri ordine al valico, le guardie egiziane sembrano aver abbandonato ogni iniziativa. Questa mattina al confine vi erano solo due guardie sedute ai piedi di una torretta di sorveglianza, che osservavano il passaggio di auto con targa di Gaza ed egiziana, scrive ancora il sito.

E gli egiziani "invadono" Gaza Centinaia di egiziani si stanno riversando nella Striscia di Gaza cogliendo l’occasione del crollo del muro che chiudeva il confine e che impediva anche a loro fin dal 1967 di poter raggiungere il territorio palestinese. Dalla breccia aperta sulla linea di confine di Rafah le auto con targa egiziana si incrociano in un ingorgo con le auto con targa palestinese che viaggiano verso El-Arish, cittadina egiziana sul mare. «Stanno arrivando tantissimi egiziani e noi li accogliamo come fratelli così come loro stanno accogliendo noi», dice all’Ansa un agente della polizia di Hamas, Abu Taufik, che pattuglia con altri colleghi la centralissima piazza Sahaa, nel cuore della città di Gaza. Il poliziotto conferma che l’ordine è di non effettuare nessun controllo e non porre alcun intralcio agli egiziani che intendono recarsi all’interno della Striscia.

Nessun controllo Un egiziano Ahmed Ahmed proveniente dalla cittadina di Ismailia ci conferma di aver raggiunto Gaza senza aver passato alcun controllo di polizia: «Sono partito alle nove di ieri sera e sono arrivato a Gaza dopo quasi dodici ore di viaggio - racconta l’uomo all’Ansa - e sia in territorio egiziano che in quello palestinese nessun poliziotto mi ha chiesto documenti, e io ora spero di poter vendere qui la mia merce». Sul cassone del suo pick-up trasporta due moto di fabbricazione cinese nuove e fiammanti. Accanto a lui la moglie che lo ha voluto accompagnare «per la curiosità di vedere Gaza per la prima volta nella mia vita». Dalla stessa piazza Sahaa centinaia di palestinesi si arrampicano intanto sui cassoni dei camion preparandosi al viaggio che li porterà in terra egiziana, poichè ormai non si trova neppure più un taxi, tutti già prenotati e partiti sin dal primo mattino.

Corse i taxi a 40 shekel Da Gaza vengono anche organizzate corse in taxi collettivi per un itinerario mai offerto prima: fino a El Arish, la località egiziana sul mare (a 40 chilometri da Rafah che costituisce da sempre il sogno di tutti i palestinesi. Lo ha constatato un giornalista dell’ANSA nella città di Gaza. Fino a quattro giorni fa irragiungibile per la quasi totalità degli abitanti della Striscia, chiusi al di quà del confine, oggi è un sogno realizzabile al prezzo di appena 40 shekel, il corrispettivo di sette euro. Alle partenze dei taxi si stanno già creando le code nonostante la pioggia battente che dalla notte scorsa cade sulla città.

L'Egitto: autorizziamo ancora il transito L’Egitto continuerà ad autorizzare i palestinesi di Gaza a varcare la sua frontiera per permettere loro di rifornirsi di cibo, carburante e beni di prima necessità. Lo ha riferito oggi l’agenzia ufficiale egiziana Mena. «I palestinesi continueranno a passare fino a che abbiano soddisfatto tutti i loro fabbisogni di cibo e beni», ha affermato il governatore del Sinai del nord, Ahmed Abdel Hamid. Le forze di sicurezza egiziane hanno ricevuto l’ordine «di facilitare il passaggio dei palestinesi e di condurli fino al luogo in cui possono trovare i beni di cui hanno bisogno», ha aggiunto.

Abu Mazen: un crimine Hamas al potere Il presidente palestinese Abu Mazen ha denunciato come «un crimine» la presa del potere nella Striscia di Gaza da parte di Hamas, spiegando di non volere dialogare con il movimento radicale palestinese a meno che il gruppo non torni sui suoi passi.

Abu Mazen non ha fatto alcun riferimento all’offerta avanzata dal presidente egiziano Hosni Mubarak di un incontro al Cairo tra i rappresentanti di Fatah e Hamas, al fine di ricomporre le divisioni e arrestare il caos provocato nella Striscia di Gaza dalla chiusura dei valichi di transito da parte di Israele.

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