Stroncato traffico di cocaina dal Nicaragua

Dall’Aeronautica militare al traffico di cocaina. Dieci persone arrestate tra committenti, corrieri e spacciatori. Un’impresa familiare quella di Alfredo Porcarelli, 57 anni, di Anzio ma da tempo residente in Nicaragua. Assieme alla moglie Gabriella Colafrancesco, 58 anni, di base sul litorale, e al figlio Andrea, 29 anni, latitante, gestiva l’importazione di droga dai paesi sudamericani all’Italia centrale. Carichi da un chilo e mezzo di “polvere bianca” dal valore, su piazza, di 600mila euro.
A stroncarli un’indagine partita a febbraio dal commissariato di Anzio e proseguita con la squadra mobile romana e la Direzione centrale antidroga. Pedinamenti e intercettazioni mettono gli inquirenti sulla pista giusta. È una telefonata giunta alla consorte di Porcarelli ad allarmare i poliziotti del porto tirrenico. Dall’altro capo della linea l’ex aviere: l'uomo chiede soldi in più rispetto a quelli stimati per pagare la merce, dato che la partita appena acquistata è risultata fasulla. E così la donna spedisce in America centrale, attraverso il trasferimento internazionale di denaro, la somma per finanziare altre quantità di droga direttamente dai produttori.
Il blitz scatta il 10 aprile quando gli agenti sono sicuri dell’arrivo della “roba”. Si appostano per 19 ore tra i binari del terminal Ostiense, i poliziotti. Alla fine, con il rapido delle ore 22 proveniente da Torino, spuntano due corrieri: Alfredo Porcarelli in persona e Patrizia Fantilli, 48 anni, di Anzio. Sul piazzale due complici alla guida di altrettante auto su cui smistare la merce: Luciano De Ninno, 36 anni di Anzio, e Giuseppe Scarano. Addosso alla donna, nascosta nella cintura di un giaccone, un chilo e mezzo di coca purissima. «A quel punto si è deciso di non intervenire subito - spiega il vicequestore Mauro Baroni - per non compromettere l’operazione». Le due auto con i 4 a bordo vengono seguite, chilometro dopo chilometro, lungo la via Pontina. Arrivate nel porto neroniano, vengono bloccate per un controllo all’apparenza come tanti. Il gruppetto viene perquisito: addosso alla donna, ben nascosta nella cintura di un giaccone, oltre un chilo di cocaina purissima da cui ricavarne 6110 dosi. È il carico tanto atteso, con un grado di purezza pari al 92 per cento di principio attivo. Scattano le manette.
Ma l’inchiesta prosegue, tanto da accertare che la banda di narcos nostrani è in piena attività sin dal settembre scorso. Per i viaggi di andata viene sempre utilizzato l’aereo passando per la Spagna, mentre al ritorno la via privilegiata, quella che non avrebbe dato nell’occhio, era Managua - Barcellona in aereo, Barcellona - Genova via nave, Genova - Torino - Roma, infine, in treno. Tra i principali committenti, due commercianti della cittadina: Alessandro Glorioso, detto “er Cicoria”, 38 anni, e William Tatta, 38 anni, di Nettuno. Secondo gli investigatori ogni mese Porcarelli raccoglieva il denaro necessario per soddisfare le richieste: con un investimento di settemila euro il ricavato diventava 100 volte tanto. Insomma, un bel business.


Fra i pusher utilizzati dalla gang su Anzio e Aprilia, Stefano Onori e Luca Garbellini, entrambi di 28 anni. A coordinare i poliziotti il sostituto procuratore del Tribunale di Velletri Giuseppe Travaglini e il gip Cristina Macchiusi. yuri9206@libero.it

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