La studiosa che si oppose al conformismo su integrazione, Corano, Ue e democrazia

Sapeva tirar fuori tendenze universali dai fatti di cronaca. Ogni opinione era fondata sulle sue conoscenze scientifiche. Troppo difficile risponderle. Meglio far finta di niente...

La studiosa che si oppose al conformismo su integrazione, Corano, Ue e democrazia
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Esistono pensatori e pensatrici capaci di andare sempre controcorrente. Non per il gusto della provocazione, sarebbe sciocco. Ma per le esperienze o gli studi che hanno condotto. Ida Magli apparteneva senza ombra di dubbio a questa categoria. Le sue prese di posizione, spesso estreme, erano radicate nel suo campo scientifico prediletto: l'antropologia. Osservava i grandi mutamenti della nostra epoca attraverso le lenti della scienza. Ne traeva conclusioni anche feroci, del resto l'uomo, dal tempo delle caverne a quello delle astronavi, non si è mai distinto per essere un animale mansueto.

Ida Magli non era scomoda. Era scomodissima. Non si potevano archiviare le sue uscite incasellandole nella normale dialettica politica. Esigevano una risposta articolata (ahi) e allo stesso livello intellettuale (due volte ahi). Per questo, e anche perché aveva osato passare da sinistra a destra, il mondo della cultura oppose un ignobile silenzio: alla Magli non si rispondeva. In realtà non era neppure transitata da una parte all'altra. Era rimasta fedele a se stessa e alle sue conoscenze. Semmai erano gli altri ad affaticarsi per rincorrere la cronaca e adulare, di volta in volta, i nuovi potenti.

Si può dire che Ida Magli abbia girato il coltello in ogni ferita dell'età contemporanea, ben sapendo che l'uomo è legato alla sua natura millenaria e il suo comportamento è ancora influenzato da simboli ancestrali. Ci voleva un'antropologa per infrangere ogni tabù. Vediamone qualcuno.

La democrazia. Magli era democratica ma non così ingenua da pensare che la democrazia fosse il rimedio a ogni male e l'unico modo per garantire la libertà individuale. Nel libro intervista del 1996 con Giordano Bruno Guerri: Per una rivoluzione italiana (Bompiani), la Magli si diverte come una matta. La sacralità del voto? "È indubbio che la scena del pezzo di carta colorato, della matita, della croce da tracciare su un simbolo, degli scatoloni con la fessura dove inserire la scheda, della conta manuale di questi segni, rappresenta come meglio non si potrebbe l'annientamento dell'uomo occidentale nei confronti del Potere. Sarà difficile, per lo storico o l'antropologo di domani, capire che non si trova davanti al reperto di una cerimonia tribale dell'Africa Nera". La democrazia è "allucinazione" e "inganno". Lo Stato pensa ad estendere la propria influenza. Il cittadino non possiede alcun potere, tanto meno quello di scaricare chi lo opprime. La soluzione ha un sapore liberale: "Ridurre il più possibile gli spazi del Potere". Nessuna società può sopravvivere senza rispettare alcune regole e senza essere amministrata. Questo tipo di potere residuale e ineliminabile "va chiamato col suo nome: Potere, e va assegnato esplicitamente - come incarico retribuito, responsabile, in base a competenze specifiche - nei limiti di una gestione amministrativa a tempo determinato". Insomma, la Magli pensava, più che a una democrazia parlamentare, a un consiglio d'amministrazione, e se vi sembra una stranezza, guardate come sono strutturate le società dell'Estremo oriente, Singapore, ad esempio.

Ida Magli collaborò per molti anni al Giornale. Spesso commentava fatti di cronaca dai quali sapeva sempre tirare fuori un significato universale. Nella pagina qui accanto trovate qualche esempio significativo. La Magli colse con largo anticipo alcuni problemi che sono oggi ancora più pressanti. L'immigrazione. Consapevole del complesso intreccio di storia, lingua e cultura sulle quali nasce e si regge una comunità, Magli contestava i flussi ed era contraria a ogni tipo di facile concessione della cittadinanza. La studiosa arrivò in anticipo anche sul problema dell'integrazione degli immigrati islamici. La definì impossibile: il Corano è anche fonte della legge. La nostra laica società parte da presupposti opposti e afferma l'uguaglianza davanti alla legge. Poi fece una facile previsione: il prezzo dell'aumento dei musulmani sarebbe finito sul conto delle donne, vista la sottomissione al maschio prescritta dal Corano. Su questi temi, ormai, perfino la sinistra accogliamo-tutti-a-braccia-aperte inizia a ricredersi.

Per questo, il tabù oggi più forte riguarda la Unione europea della quale si può dire soltanto bene.

La Magli invece la fece a pezzi fin dall'inizio: l'Unione non rispecchiava in niente lo spirito europeo; aveva molte istituzioni ma non un popolo; mostrava vergogna delle radici giudaico-cristiane; era uno strumento nelle mani delle economie più forti e dei banchieri. Per la Magli, la cessione della sovranità monetaria, a vantaggio dell'euro, era un crimine equivalente a strangolare l'Italia.

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