Maltrattamenti, minacce, ripetute violenze fisiche e psicologiche per quattro anni, dal 2002 al 2006. E poi lultimo squallido e brutale gesto che Mersud Osmanovic ha compiuto nei confronti della sua ex-compagna: nella notte tra l8 e il 9 ottobre dello scorso anno il bosniaco di 25 anni, dopo aver costretto la donna a salire sulla sua automobile, con violenza e minacciandola con un cric, lha picchiata. Un incubo che non è finito. Il nomade ha condotto la ragazza in un campo rom in via dellImbrecciato, nella zona del Trullo, obbligandola a salire sul suo camper. Lha costretta ad assumere droghe e a bere alcolici per farle abbassare il suo stato di vigilanza e poi, legandole mani e piedi al letto, ha abusato di lei ripetutamente.
Ma la tragedia è proseguita. Luomo si è disfatto della sua vittima, gettandola in un cassonetto della spazzatura, in via della Magliana. La donna, stordita per le botte e impaurita, ha iniziato a urlare e a disperarsi. Fortunatamente i suoi lamenti sono stati sentiti dai passanti che lhanno soccorsa e condotta allospedale San Camillo.
I reati contestati a Osmanovic dal pm Staffa sono minacce, violenza sessuale aggravata, lesioni, maltrattamenti e sequestro di persona. Per queste accuse limputato bosniaco è stato condannato con rito abbreviato a quattro anni di reclusione dal giudice delludienza preliminare Donatella Pavone. Il gup ha anche disposto un risarcimento del danno di 50mila euro in favore della vittima costituitasi parte civile nel giudizio e assistita dallavvocato Geraldine Pagano.
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