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«Stupri seriali, serve la castrazione chimica»

DATI Il Comune: «L’86% dei responsabili di aggressioni di strada sono stranieri, e più della metà africani»

La proposta è di quelle destinata a scatenare le polemiche. Una soluzione drastica contro gli stupratori seriali. E arriva dal Carroccio. «La Lega - spiega il capogruppo Matteo Salvini - presenterà in consiglio comunale una mozione per sperimentare la castrazione chimica, a partire dai condannadati per violenza sessuale presenti a Milano».
E Salvini non è il solo. A rilanciare l’idea di una soluzione farmacologica al problema degli stupri è l’assessore Provinciale alla Sicurezza Stefano Bolognini. «Credo sarebbe opportuno valutare l’introduzione anche in Italia della castrazione chimica. è forse questa l’unica soluzione - spiega - contro l’azione di soggetti pericolosi e recidivi» come il senegalese arrestato ieri dagli agenti della Squadra mobile, e sospettato di aver abusato di due donne: la prima, il 30 novembre scorso in via Borsieri, quando una 21enne fu avvicinata in strada, trascinata in un parcheggio sotto la minaccia di un coltello e costretta a un rapporto orale. La seconda, il 29 dicembre. Quando una donna di 32 anni venne afferrata alle spalle vicino ai box di casa, in zona Cenisio, spinta in auto, baciata e palpeggiata. In quel caso, la vittima aveva avuto la forza di gridare, facendo scappare l’aggressore.
L’uomo, un senegalese clandestino di 36 anni, è stato incastrato dalle telecamere di un impianto di videosorveglianza presenti nello stabile. La polizia lo ha arrestato mentre si trovava in un’abitazione di via Tartini, dove era ospite di alcuni connazionali. Nell’abitazione, e in un’altra a Pioltello dove aveva pernottato nei giorni scorsi, la polizia ha poi trovato e sequestrato capi di abbigliamento corrispondenti a quelli utilizzati nelle due aggressioni. Così, dopo il fermo di Niang Demba, i quartieri colpiti dalle violenze possono tirare un sospiro di sollievo, dopo settimane passate nella paura che lo stupratore potesse colpire ancora. Da Palazzo Marino arrivano l’apprezzamento e i ringraziamenti per il lavoro svolto dagli investigatori.
«Nove violentatori su dieci - fanno sapere dal Comune - non la fanno franca. Che sia poi un senegalese il fermato non stupisce, visto che il 55 per cento dei responsabili di violenze “di strada” sono africani. E l’86 per cento sono stranieri. E che sia ancora un clandestino è la dimostrazione che di fronte a questi soggetti, responsabili a Milano e al Nord di otto reati su dieci commessi da extracomunitari, come ha affermato il capo della polizia, Antonio Manganelli, occorre la massima severità». Ancora, «solo dall’8 agosto, ovvero da quando è entrato in vigore il reato di clandestinità, la polizia locale ha denunciato o arrestato 202 clandestini. Mentre da inizio anno a Milano sono 1.207 gli irregolari che si sono macchiati di reati che destano allarme sociale».

Il fenomeno delle violenze sessuali, fortunatamente, è in calo. Pochi giorni fa ne aveva parlato lo stesso questore Vincenzo Indolfi, secondo cui gli stupri a Milano - nel 2009 - si sono ridotti del 18 per cento rispetto all’anno precedente.

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