Lo stupro dell’infermiera già archiviato

De Corato: «Siamo amareggiati, solidarietà alla donna»

Una violenza che ha una vittima, ma non un colpevole. Un delinquente senza volto né nome, sparito nel nulla. Salvo. L’hanno cercato per mesi, inutilmente. Ora, l’inchiesta della Procura è stata archiviata. La donna che il 20 agosto scorso venne stuprata in Largo Marinai d’Italia non potrà più conoscere il proprio carnefice. Dileguato.
Un’indagine senza più sbocco. Inutili le intercettazioni, gli accertamenti, l’identikit fornito dalla vittima. Niente. Il giudice per le indagini preliminari Giorgio Barbuto ha dovuto archiviare il caso, così come richiesto dal pm Emanuela Corbetta. L’aggressore non è mai stato trovato.
Lei, un’addetta al servizio cucine in un ospedale milanese, aveva aiutato i Carabinieri a rintracciare lo stupratore. E sembra che ci fossero vicini. Un maghrebino - si disse - tra i 35 e i 40 anni. Un nordafricano venne anche fermato, ma non era lui il responsabile.
«Siamo amareggiati - è il commento del vicesindaco Riccardo De Corato -. Esprimiamo la solidarietà del Comune e di tutta la città alla vittima della violenza.

L’Arma ha messo in campo tutte le forze per risolvere il caso. Purtroppo l’aggressore è riuscito a dileguarsi. Voglio solo ricordare che ora quell’area, l’ex scalo di Porta Vittoria, è blindata e sorvegliata dalle telecamere. Ma il non aver trovato il colpevole ci amareggia».

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