In Sudafrica troppe vuvuzela e pochi gol

Mondiale tradito dal gioco (dal Brasile all’Inghilterra) e dal pallone. Spiccano la Germania e il gol di Maicon. Kakà e Rooney dormono. Il tedesco Tasci vince la classifica dei più belli

In Sudafrica troppe vuvuzela e pochi gol

Il voto peggiore? Alle vuvuzelas: zero. Insopportabili quasi quanto Blatter quando va in collisione con l’Italia. Ma anche il pallone (voto tre) non scherza. Quei poveretti dei portieri ne sanno qualcosa. E Maradona (voto 8 come ct globale) è stato bravo a spiegarlo. «Perché Pelè e Platini non guardano i palloni con i quali giocavano loro, poi prendano questo e mi dicano qualcosa: così la finiranno di dire stupidaggini». Perfetto! Anche se Maicon non sarà d’accordo: se oggi è uno dei più celebrati del mondiale (9 al gol) lo deve a un portiere (voto 3) poco accorto e ad un pallone da beach volley.
Diciamola tutta: finora i mondiali non sono stati una chiavica, ma poco c’è mancato. Troppe vuvuzelas e pochi gol. Fenomeni già noti ed anche un po’ depressi. Maradona ha fatto la conta ed è stato realistico. «Maicon? Podolski? Elano? Sì, certo, bravi. Ma nessuno è riuscito a fare il 40% di quanto è riuscito a Messi contro la Nigeria. Quindi sono tranquillo». Diego come consigliere tecnico è niente male, anche se parteggia un po’. Messi ha sbagliato troppi gol (voto 4), non basta la bellezza del suo gioco (voto 8).
Vero che, nel primo giro, le grandi squadre hanno avuto freno tirato. Se guardiamo alla classifica punti, per continente, spicca il raccolto di Asia-Oceania e non soddisfa quello di Sud America (benché nessuna squadra abbia perso) ed Europa. Pur se il voto d’eccellenza va alla Germania (8): l’aspettavano in pochi, ha stupito tutti. Certo l’Australia (3) è stata robetta. Ma questa è la Germania nouvelle vague, così diversa che la riconosci solo per le maglie. Diversa nel gioco (molto più brioso) e nella composizione etnica. Il sangue turco di Ozil (8) e il cognome che fa storia (Muller 7,5) sono simboli e profeti di una nuova ventura. Teneteli d’occhio. Il ventiduenne Ozil è stato uno dei migliori prodotti, ha fatto intravedere calcio da guizzi e ghiribizzi. E se Serdar Tasci, difensore tedesco sempre di origini turche, secondo The Post è stato Deutschland uber alles nella classifica dei calciatori più belli, l’inizio tedesco è almeno trionfale.
Germania, poi? Dunque, nella classifica dei belli seguono due italiani. Buon sangue non mente: Christian Maggio e Fabio Cannavaro danno lezione a tutti. Alla faccia di Torres (4 sul campo), Ronaldo e compagnia bella. Invece nella classifica dei bravi non ci sta male Montolivo: almeno sorprendente rispetto ad altri venerabili fardelli. D’accordo con Lippi e tutti quanti hanno visto la Corea del Sud (7) vivace, piacevole, intrigante. D’accordo anche con Pepe che dice: «Ma dove li avete visti ’sti fenomeni?». Appunto: Kakà dormiglione (5), Rooney in difficoltà (5), Cristiano Ronaldo al minimo garantito (6,5), Sneijder a sprazzi (6,5) e con lui tutta l’Olanda (5) che non ha proprio una bella cera, nonostante i nomi che si porta appresso. L’Olanda delude, ma peggio Serbia (4), Francia (4) e Grecia (3).
Cile (7) e Giappone (7) hanno sorpreso, la Svizzera (8) ha ottenuto il risultato più sorprendente, la Spagna (5) è piombata nella fifa (minuscola) ma ha fatto calcio: forse esagerando nel torello e nel possesso palla.
Conclusione: per ora ha perso il gioco (5) tradito da Brasile e Inghilterra, da Olanda e Portogallo.

Italia e Argentina se la sono cavata con il sei d’ordinanza. E i gol hanno tradito lo spettacolo: nella prima fase erano 46 in Corea-Giappone, 39 in Germania, oggi sono 25. Sono aumentati i pareggi. Vista così, buon sonno.

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