Suez-Gdf: primo stop della Ue

La proposta fusione Suez-Gaz de France non convince il commissario Ue alla Concorrenza, Neelie Kroes, che venerdì sera ha espresso alle parti i propri dubbi sul matrimonio. Adesso, per i due gruppi francesi il cammino diventa difficile. L’esecutivo Ue ha illustrato le sue perplessità in una «dichiarazione di addebiti», un documento formale che non rappresenta una bocciatura della proposta operazione, ma una «opinione preliminare» che i due gruppi dovranno tenere ben presente. Secondo i «i risultati preliminari dell’indagine approfondita» avviata lo scorso 19 giugno sono stati rilevati «problemi di concorrenza» in Belgio e in Francia. I primi riguardano «i mercati del gas» e quelli «dell’elettricità. Per quanto riguarda la Francia, la Commissione punta i riflettori su gas e sul «mercato delle reti di calore». Le due società si sono limitate a replicare dicendo che studieranno i rilievi mossi dalla Commissione.
Questa dovrà prendere la sua decisione finale sulla proposta di fusione entro il prossimo 25 ottobre.

Nel frattempo Suez e Gdf dovranno proporre i necessari «rimedi» per completare il loro progetto. Rimedi, questi, che anche l'Enel non mancherà di studiare attentamente, visto il suo interesse per alcune attività di Suez, come la controllata belga Electrabel.

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