Sui mercati torna la paura Euro ai minimi, Borse pesanti

Euro in netto calo, ieri, contro dollaro, yen e sterlina, segnando i minimi di quasi due anni contro la valuta britannica mentre la crisi greca torna a colpire, con nuovi record del «rischio default» e la Borsa di Atene che chiude in picchiata, prima dell’attentato al ministero dell’Interno avvenuto in serata. Che minaccia conseguenze pesanti anche per la seduta di oggi.
La divisa unica è stata scambiata a 1,229 dollari sul finale degli scambi europei dopo aver toccato 1,226, contro una quotazione di 1,231 dollari in chiusura ieri. Contro lo yen l’euro passa di mano a 109,95 (con un minimo a 109,54) da 110,57 di ieri. Ad aver segnato una vera e propria volata contro la divisa unica, poi, è stata la sterlina: l’euro è sceso sotto gli 82 pence per la prima volta dal novembre 2008. E nuovo record di tutti i tempi per il costo per assicurarsi dal rischio di insolvenza da parte della Repubblica ellenica, mentre si allarga ulteriormente oltre gli otto punti percentuali la forbice di rendimento tra il decennale greco e la controparte tedesca. I contratti derivati «credit default swap» a cinque anni balzano, secondo i dati Cma DataVision, al record di 1.085 centesimi, rispetto ai 934,2 della chiusura di ieri. Tradotto in termini monetari, significa che costa oltre un milione di euro assicurare un investimento di 10 milioni in titoli di Stato greci. Le possibilità di un default sovrano di Atene entro i prossimi cinque anni, sempre secondo Cma, sono pari a 56,5%.
Male anche Wall Stret, nonostante i dati del dipartimento del Commercio Usa abbiano mostrato che gli ordini di beni durevoli, al netto dei trasporti, hanno segnato a maggio il primo rialzo in quattro mesi, mentre sono scese le richieste di sussidio di disoccupazione (le richieste settimanali di sussidio sono calate a 457mila con una contrazione di 19mila, un dato inferiore di poco alle attese). In realtà gli investitori hanno ceduto al pessimismo sulla ripresa economica dopo le notizie contrastanti arrivate dal fronte macroeconomico (le nuove vendite di case hanno fornito un record negativo) e la cautela mostrata dalla Fed. Il Dow Jones, a un’ora dalla chiusura, cedeva l’1,13% e il Nasdaq l’1,35%.
Tutti questi elementi hanno spinto ulteriormente al ribasso le piazze del Vecchio Continente. A Parigi l’indice Cac 40 perde l’1,57%, mentre a Londra il Ftse segna un calo dello 0,95% a 5.129. In rosso anche Francoforte (-1,05%) e Amsterdam (-1,02%).

Tonfo per la Borsa spagnola che chiude in calo del 3,03%, peggio fa quella di Atene: l’indice Athex 20 perde il 4,16%. Forte ribasso anche per la piazza finanziaria portoghese: l’indice Psi registra un calo del 2,26%. Non va a meglio a Piazza Affari che archivia la seduta sotto quota 20mila punti, -2% per l’indice Ftse Mib.

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