Sui resti del Pd regnerà D’Alema, chiunque vinca

Carissimo Granzotto, leggo quotidianamente due giornali e sempre quotidianamente seguo il Tg1 e il Tg5. Mi capita anche di seguire i talkshow politici, sono in grado di reggere anche un Santoro, anche un Lerner se questo contribuisce alla mia cultura politica. Qualche mese fa ho fatto il grande passo, acquistando, ma una tantum, Micromega. Questo per dirle che cerco di essere informato e di non perdermi niente della politica. Eppure di quel che sta succedendo all’interno del Partito democratico non ci capisco niente. Non mi è chiaro chi sta con chi e perché, non mi è chiaro l’impegno a riformare un partito «unitario» proponendo tre segretari e aprendo a future alleanze con questi e con quello. Mi sfugge poi il programma, le soluzioni proposte dai democratici per fronteggiare la crisi, l’atomica iraniana, la senescenza del welfare, solo per citare tre argomenti.

Lei che certo ne sa più di me potrebbe indicarmi il nord mettendomi sulla strada giusta per interpretare il travaglio dei democratici? Il mio interesse è puramente platonico, non li voterei mai, ma la prima regola impartita da von Clausewitz è «conosci il tuo nemico» che nel caso nostro è solo un avversario, ma il concetto non cambia.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica