da Livorno
Il set scelto per i film porno erano gli appartamenti di famiglia quando i genitori non cerano e, qualche volta, le seconde case. Ambientazioni normali per un divertimento condiviso e progettato fino nei dettagli, al punto che i filmati girati dai pornoattori in erba (otto ragazzini livornesi di buona famiglia tra i 14 e i 18 anni, tre dei quali denunciati per produzione di materiale pornografico con utilizzo di minori) avevano un titolo e il logo della «casa di produzione». Il materiale però, secondo quanto hanno appurato gli agenti della sezione reati contro i minori della squadra Mobile di Livorno, che hanno operato in collaborazione con la polizia postale, non era destinato alla commercializzazione. I ragazzi hanno semplicemente raccontato agli agenti, quasi con candore, che quei video erano stati girati per uso proprio e che il «gioco» era condiviso da tutti.
Nel gruppo anche alcune ragazzine di 14 e 15 anni, «attrici» dei film amatoriali e d'accordo con i loro partner nel farsi riprendere durante i rapporti di gruppo. È stata proprio la madre di una di loro a insospettirsi, dopo aver trovato la carta di un profilattico nella borsa della figlia. Da qualche tempo l'atteggiamento della ragazzina l'aveva insospettita e il ritrovamento ha fatto scattare l'allarme, tanto che la donna si è recata subito dalla polizia. Le successive indagini hanno permesso di ricostruire gli incontri di sesso di cui il gruppo di minorenni era protagonista.
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