Sul tavolo un progetto per l’accoglienza dei rifugiati politici

Palazzo Isimbardi farà la sua parte ma chiede aiuto al governo

Un progetto per costruire un centro di prima accoglienza e smistamento per rifugiati politici in fuga da zone di guerra. Emergenza immigrazione e situazione dei profughi. Non potevano mancare i nodi più attuali e spinosi nel primo incontro tra Letizia Moratti, candidata sindaco del centrodestra e Filippo Penati, presidente diessino della Provincia. Il caso di via Lecco, ancora lontano dal trovare una soluzione, serve ancora una volta da paradigma. «È necessario - si accalora ancora una volta Penati - uscire dalla logica emergenziale perché in questa città tutto diventa emergenza». Rimbrotto all’amministrazione Albertini e mano tesa all’aspirante erede. «L’immigrazione è un tema su cui bisogna costruire un progetto comune», aggiunge. Lasciando il dubbio se in comune debbano mettersi gli schieramenti o le istituzioni. Per il momento di concreto ci sono alcune idee. Già a buon punto, ma ancora da sviluppare. «Ho illustrato al ministro due progetti sottolineando che la proposta è quella di costituire un centro di orientamento e di primo filtro per i rifugiati politici e per motivi umanitari. Una sorta di progetto pilota in cui la Provincia è disponibile a mettere a disposizione degli spazi a Limbiate. Certo è necessario l’aiuto del governo, ma noi siamo disposti a fare la nostra parte.

La previsone per il futuro parla di un flusso continuo di extracomunitari che l’Onu riconosce o equipara ai rifugiati politici. Certo, il tutto va affiancato da politiche di accompagnamento e inserimento nel mondo del lavoro. Il secondo progetto è, invece, una struttura per le mamme carcerate con bambini».

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