Sull’Appia Sequestrato lo «sfascio» incendiato

Le cause dell’incendio non sono ancora chiare, ma per il momento l’autorimessa che il 12 luglio scorso prese fuoco mandando in fumo oltre 1000 vetture è finita sotto sequestro. I carabinieri del Nucleo Operativo Ecologico assieme ai colleghi della stazione IV Miglio, hanno posto i sigilli all’impianto, sequestrando anche le sedi legali e operative delle due società che gestiscono la struttura (Romana recuperi srl e Arcar srl). I militari contestano alle società (il cui amministratore unico è un 69enne romano), una serie di violazioni ambientali: la mancanza della superficie impermeabile e dei sistemi per la raccolta degli olii esausti; l’assenza dei prescritti sistemi di convogliamento delle acque piovane; lo stoccaggio non conforme di parti meccaniche e motori; l’omessa raccolta separata del liquido per freni.

Inoltre, i veicoli erano ammassati per un’altezza che supera i limiti stabiliti dalla legge, che il deposito è posto su un’area non impermeabilizzata con circa 400 veicoli targati oltre allo stoccaggio non autorizzato di rifiuti speciali non pericolosi. Si indaga anche per verificare se l’inquinamento fosse in corso prima dell’incendio.

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