Petrolio oltre i 130 dollari al barile, metano (oggi la prima fonte per la produzione di energia in Italia) che schizza alle stelle, bollette del gas e della luce che «infilano» rincari a raffica, benzina e gasolio che rendono sempre più costoso muoversi in auto: il caro-energia pesa sui bilanci delle famiglie e delle imprese italiane. Oltre che sulla bolletta petrolifera dellintero Paese. Ma non basta: i cambiamenti climatici sono sotto gli occhi di tutti. Al di là di quello che sta diventando uno sterile dibattito su quali siano veramente le cause, un semplice principio di prudenza spinge a limitare le emissioni nellatmosfera: senza contare che il Protocollo di Kyoto penalizza chi inquina di più applicando dei costi per ogni tonnellata di Co2 prodotta dalle imprese. Insomma, le emissioni nellatmosfera sono un danno allambiente e al portafoglio, oltre che alla salute. Ottimi motivi per studiare come limitarle.
E cè un altro aspetto, da non sottovalutare: quello strategico. Oggi il gas che usiamo arriva da pochi fornitori: Russia, Algeria, Libia, Mare del Nord (questultimo in netto calo). Questo vuol dire che in qualsiasi momento è sufficiente una crisi politica internazionale, anche non particolarmente rilevante, perché lItalia si trovi senza gas. Basta pensare cosa è capitato tre inverni fa con la crisi-burletta dellUcraina: poco più di una sceneggiata che ha rischiato di farci rimanere al freddo nella seconda parte dellinverno. Immaginiamoci che cosa potrebbe accadere con una crisi più seria, magari nel Mediterraneo, dove si trovano due dei tre grossi fornitori del mercato italiano.
E allora, oggi ci sono solo due modi per evitare le forche caudine dei rincari e dei problemi ambientali: le fonti rinnovabili e il risparmio energetico. Sulle prime si è già fatto molto (in Italia un 10-15% dellelettricità viene dalle centrali idroelettriche, cui si sta aggiungendo sempre più produzione fatta con il vento), ma molto resta da fare. Sul risparmio energetico, invece, si è fatto pochissimo (qualcosa in più dalle imprese, quasi niente dalle famiglie): dopo anni di iniziative a favore delle lampadine a basso consumo, sono ancora poche le case che le utilizzano. E solo da poco più di un anno sono in atto le campagne delle società elettriche che regalano le lampadine ai propri clienti (visto che, pur essendo conveniente acquistarle, la pigrizia mentale spinge a fare sempre i soliti acquisti). Senza contare chi lascia la luce accesa nelle stanze non utilizzate, o chi destate spinge il condizionatore al massimo trasformando la casa in una assurda ghiacciaia. Ma se la singola famiglia consuma poca elettricità, e quindi sente poco i rincari (quelli del gas hanno un impatto ben superiore, soprattutto su chi lo usa per il riscaldamento), per le imprese il prezzo dellenergia sta diventando un fattore strategico per contenere i costi e restare competitivi, soprattutto sul mercato internazionale, dove altri Paesi offrono lelettricità a prezzi più bassi.
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