Dalla superbike a Valencia Il trionfo di un tappabuchi

Richiamato dalla Ducati nella motoGp dopo aver vinto il mondiale «concorrente», l’australiano batte tutti

Nostro inviato a Valencia

C’è felicità ed imbarazzo in casa Ducati e anche nella MotoGp. Felicità perché hanno vinto e dominato l’ultimo Gp dell’anno, primo Troy Bayliss e secondo Loris Capirossi; imbarazzo perché a trionfare è stato il pilota che avevano accompagnato alla porta alla fine del 2004 e perché l’ha fatto davanti al pilota di punta: Loris Capirossi. Che però così ha conquistato il terzo posto nel mondiale e forse non ha spinto quanto dovuto per non rischiare di buttar via il piazzamento iridato, ovvero il miglior risultato della Ducati da quando è nella classe regina, ovvero un bel gruzzolo di vil denaro. C’è imbarazzo anche nella MotoGp perché se il campione della serie rivale arriva e domina, forse non è così vero che i migliori sono tutti qui. Chissa?
Comunque, chi l’avrebbe mai detto che Troy Bayliss, ragazzo australiano dagli occhi grandi e chiari, campione del mondo Superbike proprio con la Rossa nel 2001 e poi di nuovo iridato, sempre in Sbk, quest’anno ancora con la Ducati, chi l’avrebbe detto che appena richiamato nella serie A del motociclismo si sarebbe messo subito dietro il mondo e pure Capirossi? Francamente nessuno, tanto più che nei due anni con la Rossa in MotoGp aveva centrato solo quattro podi.

«Che stagione incredibile – dirà Bayliss -: ho vinto il titolo mondiale Sbk e appena iniziavo a rilassarmi è arrivato l’invito per questa gara... È il giorno più bello della mia vita, ancora più bello dei miei mondiali in superbike».

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