Superenalotto, 10 anni di sogni per i milanesi di ogni estrazione

Giocano tutti, senza distinzioni. La vincita record è del maggio 2005: 71,8 milioni di euro

Tutto è cominciato con un’estrazione. La prima porta la data 3 dicembre 1997. Il resto è storia: la storia del gioco più amato dagli italiani. Si chiama Superenalotto e chi dichiara di non averlo mai provato, si conta davvero sulle dita di una mano. Basta scegliere sei numeri tra l’uno e il 90: le cifre che dovrebbero essere estratte dalle ruote di Bari, Firenze, Napoli Palermo e Roma.
Nella ricevitoria numero 1 di via Santa Maria Segreta c’è sempre un po’ di ressa. Sarà che il locale è angusto, o più probabilmente, sarà che i milanesi sono dei grandi giocatori. «Qui vengono persone di ogni tipo - racconta Annunziata Michele della storica ricevitoria - ci sono i clienti abituali, che vedo ogni settimana, e poi quelli che si presentano ogni tanto, magari quando passano di qui e non resistono alla tentazione di provare».
C’è chi i numeri li sogna la notte, chi gioca quelli dei morti o dei compleanni dei propri cari. E poi i più pigri, che si affidano ai sistemi già pronti. Diversi, ma neanche troppo nel momento dell’attesa dell’estrazione: concentrati e fermi ad aspettare di essere baciati dalla fortuna. E i baci della dea non sono mica tutti uguali. Milano lo sa bene, a lei ne toccò in sorte uno da record. Era il maggio 2005 e quattro bottiglie di Moët&Chandon innaffiarono il bar tabacchi Valente di via Giovanni da Cermenate. C’era da festeggiare un’occasione speciale: la vincita di un «6» da 71,8 milioni di euro, che in un sola volta creò dieci nuovi milionari grazie ad un sistema proposto da un ricevitore Sisal. Di vincite così non se ne sono più viste. Ma i milanesi continuano a giocare. Le speranze in cifre: nel 2007 sono già stati vinti 27,2 milioni di euro nella sola provincia meneghina, 53,3 in tutta la Lombardia.
Del 2006 la nascita del Superenalotto SuperStar, il numero magico che moltiplica le vincite grazie a nuove categorie di premi. Nell’ultimo anno sono 19,3 i milioni vinti in questo modo dai milanesi, 35 quelli portati a casa dai lombardi.
Dieci anni di vittorie e delusioni. «Di “se vincessi farei...“ ne sento di ogni sorta - continua la signora Annunziata della ricevitoria numero 1 - C’è chi vorrebbe andare a fare un viaggio e chi giura di essere pronto a lasciare la moglie e cambiar vita». Stranieri e milanesi doc: il ceto non conta, la razza meno che meno. Ieri a «festeggiare» il decimo compleanno c’erano tante signore di mezza età con la pelliccia quanti ragazzini che speravano almeno di potersi pagare l’ingresso in discoteca del prossimo weekend. In comune un sogno: vincere la sfida con la sorte. Con quella dea bendata che Nancy Brilli interpretava nella campagna pubblicitaria che lanciò il nuovo gioco dieci anni fa, capace di creare 400 milionari (in euro ndr) in una sola decade. «Fatelo qui, fatelo ora».

Suonava il claim che accompagnò il superenalotto nel nuovo secolo. Lo recitava il comico Bebo Storti nei panni del conte Uguccione, un testimonial decisamente diverso dalla bionda attrice, ma visto i risultati, altrettanto efficace.

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