(...) Lingresso di un terzo marchio, che sia Esselunga o altra catena, non può che agevolare i genovesi». Laccusa di Abbundo è chiara, oggi a Genova i due marchi principali sarebbero coalizzati per evitare la concorrenza di altri marchi «e in un momento in cui lUnione Europea arriva a multare i produttori di pasta perché farebbero cartello sui prezzi, sarebbe ora che anche nella nostra città si aprano gli occhi: quello che è accaduto è scandaloso». Uno scandalo che, secondo lesponente del centrodestra, deriva dalla volontà della sinistra di tutelare gli interessi dei gruppi presenti a danno dei consumatori.
Così via Piave rimane una chimera per il gruppo lombardo che nel capoluogo ligure aveva provato ad arrivare già a cavallo tra gli anni 80 e 90 con due punti vendita a Teglia e in Valbisagno mai inaugurati e poi aperti con il logo Coop. Una vicenda, quella del mancato supermercato nel municipio Medio Levante, criticata anche dalle associazioni dei consumatori e che ha creato qualche imbarazzo nella giunta comunale di palazzo Tursi. Mesi fa fu lo stesso sindaco Marta Vincenzi a ricevere i delegati del gruppo che esprimevano lintenzione di aprire una sede in città e chiesero proprio agli amministratori comunali di farsi indicare in quale zona sarebbe stato più idoneo aprire lattività commerciale. Fu, quindi, la squadra del sindaco a spingere perché Esselunga potesse sistemarsi nellarea del Medio Levante, tanto che anche lattuale assessore comunale al commercio Giovanni Vassallo si è smarcato dalla decisione presa dalla Regione. Tutto questo mentre il gruppo lombardo, che non perde linteresse per Genova, interpellato sulla vicenda preferisce non rilasciare alcuna dichiarazione.
«Tutto ciò è molto grave - prosegue Abbundo - . Non si vuole agevolare lingresso di nuovi investitori sul territorio. Che tra Coop e Sogegross esistano intese sta nei fatti. Basta guardare le offerte che vengono fatte dai supermercati: se Coop fa il 3 x 2 su un prodotto la settimana successiva anche Basko partirà con la stessa offerta. E non tutelano nemmeno il lavoro: le due aziende assumono prevalentemente attraverso cooperative con contratti atipici». E la scelta di Guccinelli di bloccare loperazione «è un giocare di melina».
Ora la proposta: per aggirare la decisione pre elettorale si rimettano le mani sul testo unico in materia di commercio: «A Genova esistono 38 tra ipermercati e supermercati al di sopra di un certo volume.
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