Finisce come al solito, con Verdi e Rifondazione comunista che votano contro il terzo valico, «devastante» per i primi e «inutile» per i secondi, ma con una polemica in più. I Verdi infatti accusano il centrosinistra di non aver mai valutato soluzioni alternative. Rifondazione ieri neppure del nuovo nodo autostradale di Genova ha voluto sentir parlare, non fosse altro che Claudio Burlando non li ha coinvolti: «Sullintesa siglata con Provincia, Comune e Anas non cè stata alcuna riunione di maggioranza, quindi per noi non esiste» ha attaccato il capogruppo Marco Nesci.
Non che conti granché, lo sbracciarsi della sinistra del centrosinistra. Il presidente della Regione, per dire, a Luigi Morgillo il capogruppo di Forza Italia che ieri in consiglio regionale accusava lUnione di «connivenza con chi vuol bloccare i cantieri» ha risposto sornione: «Io li ho approvati, i cantieri». Del resto, ha puntato il dito Burlando, Prc e Verdi una volta erano daccordo sul terzo valico, colpa loro se adesso hanno cambiato idea: «Quando ero ministro dei Trasporti il governo approvò il cambiamento di profilo del progetto per lalta capacità, destinandolo al trasporto di passeggeri e merci. Il cambiamento fu approvato da una maggioranza di cui facevano parte Verdi e Rifondazione».
Se mai, che «il governo batta un colpo»: «Se il terzo valico non lo farà questo governo lo farà il prossimo». Romano Prodi magari non lavrà scritto nel programma, ecco, ma «lha detto ed è una persona di cui mi fido molto». Quindi: «Il governo convochi il Cipe, altrimenti dica che non ci sono i soldi e si passerà la mano. Cè già limpresa, cè il progetto, è inutile fare tante chiacchiere. Sulla questione si è gia pronunciato il pre-Cipe il 20 dicembre scorso. Solitamente il Cipe viene convocato alcuni giorni dopo, non si capisce perché si debba aspettare tanto». Ieri il centrodestra tutto è insorto, con Gianni Plinio il capogruppo di An a sottolineare «i vostri pilatismi e le vostre ambiguità» e con Morgillo e Sandro Biasotti lex governatore a ricordare le tappe di una storia, quella del terzo valico, fin troppo lunga: «Nel 1998 furono i ministri Ronchi, Veltroni e Bersani a bocciarlo e a revocare la concessione al Cociv. Il supertreno veloce non sarebbe al via oggi se non ci fosse stato il centrodestra al governo del Paese e della Liguria» e senza le «indebite violenze» di Biasotti a Berlusconi.
Cerano cinque documenti al vaglio, ognuno sè votato il proprio. Il più bello è lultimo, quello dellUnione sul terzo valico.
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