Svedese in nerazzurro? Solo in cambio di Burdisso e Pizarro

Gian Piero Scevola

Spezzato il duopolio tra Juventus e Milan, che hanno dominato la scena nazionale negli ultimi 15 anni, sembra venire alla ribalta l’alleanza che non t’aspetti. Un patto tra Juventus e Inter, due club che si sono quasi sempre visti come il fumo negli occhi (ricordate il caso Ronaldo-Ceccarini?), con recentissimi mugugni dopo il passaggio dello scudetto dalle maglie bianconere a quelle nerazzurre, ma attualmente, e per reciproca convenienza, alleati nelle operazioni di mercato. I contatti tra i rispettivi direttori sportivi, Secco sul fronte torinese, Branca su quello milanese, si sono infittiti in questi giorni, con protagonista Zlatan Ibrahimovic, attorno al quale ruotano tutte le trattative.
Il più recente contatto tra i due club risale a ieri e ha visto la Juve proporre all’Inter un maxiscambio: Burdisso, Pizarro e conguaglio per avere il cartellino di Ibrahimovic, valutato in 40 milioni (un’esagerazione per i nerazzurri). Già la Juve aveva cercato di inserire Burdisso, il centrale difensivo di cui Deschamps ha bisogno, nella trattativa per Vieira, ma Mancini aveva opposto un secco no. L’allenatore francese ha espresso anche un parere lusinghiero su Pizarro, che, guarda caso, non è invece in sintonia col tecnico nerazzurro che, partito Veron, ora in mezzo al campo gli preferisce Vieira. La concorrenza su Pizarro è forte: lo vogliono anche Torino e, soprattutto, Roma (scambio con Mancini), ecco perché la Juve vuole stringere i tempi. Burdisso alla Juve è la conseguenza del prezzo troppo elevato chiesto dall’Udinese per Felipe (10 milioni) e della trattativa congelata col Monaco per Givet: i monegaschi non hanno tollerato le continue telefonate di Deschamps al giocatore per convincerlo a trasferirsi e, per ripicca, hanno chiesto in cambio Kovac, ritenuto però incedibile. Un altro osservato era Jean-Alain Boumsong (Newcastle), bocciato però da Deschamps.
Resta dunque Burdisso, con Mancini costretto a dare l’ok pur di portare in nerazzurro Ibrahimovic. E, soprattutto strapparlo al Milan col quale il procuratore Mino Raiola ha già un accordo scritto: contratto quadriennale a 4,5 milioni annui, rispetto all’1,6 attuale e la possibilità di poter giocare la Champions. Ma l’Inter andrebbe oltre: 5 milioni annui prendere o lasciare, con ovviamente Champions annessa. Quanto a Pizarro, la richiesta del suo procuratore Hidalgo è drastica: «Vogliamo una squadra che assicuri al cileno il posto di titolare» e la Juve s’è subito proposta. Ma non è finita qui perché il Milan oltre a voler Ibrahimovic, è tornato alla carica con Buffon e fa anche un pensierino a Toni. Già Toni, dato troppo presto in nerazzurro, ora deve subire gli estri di Diego Della Valle: non ti faccio andare via, devi rispettare il contratto, salvo poi cederlo magari a gennaio.
Senza dimenticare poi il derby tra Milan e Inter per Crespo: in rossonero l’argentino con cittadinanza italiana potrebbe restare e allontanare Ibra; in nerazzurro sarebbe la merce di scambio ideale per convincere Della Valle a mollare Toni. Con Ibra e Toni alla corte di Mancini, sul mercato andrebbero Martins (il Tottenham offre 20 milioni) e Recoba, con destinazione Torino, Sampdoria o Palermo. E a proposito delle sirene rossonere su Buffon, la Juve si sta cautelando col livornese Amelia, anche se Spinelli lo ritiene incedibile, come Lucarelli, che ieri ha abbandonato l’allenamento (ritornando sui suoi passi grazie al tecnico Arrigoni) dopo aver appreso che il presidente lo aveva accusato di pensare solo ai soldi.

Per entrambi, però, Spinelli potrebbe capitolare davanti a tante belle «palanche». Calderon invece da Madrid continua a soffiare sull’incedibile Kakà (60 milioni sull’unghia), pronto però a dirottare sul «non incedibile» Adriano.

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