Cinema

La Swift le canta a tutti anche al cinema con "The Eras Tour"

Che le sale cinematografiche si debbano, in qualche modo, reinventare, non è notizia di oggi

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Che le sale cinematografiche si debbano, in qualche modo, reinventare, non è notizia di oggi. Scordiamoci la classica fruizione riservata ai film e benvenuti a documentari d'arte, opere liriche in diretta, eventi musicali. L'ultimo, in ordine di tempo, è Taylor Swift: The Eras Tour (voto 7,5), il film concerto che racconta la tournée che ha celebrato la carriera della cantautrice ed attrice statunitense. Uno spettacolo nello spettacolo, davanti alla forza visiva del documentario. Risultato? Primo posto negli Usa, con un notevole dato di 96 milioni di dollari e in Italia, con un meno sorprendente 746.531 euro (i biglietti costavano quasi 20 euro). Nel fine settimana ha esordito, al terzo posto, con 462.271 euro, il meraviglioso DogMan (voto 8,5) di Luc Besson, dove uno straordinario Caleb Landry Jones dà volto a un uomo solo, distrutto dalla vita, salvato dai suoi cani, in un indimenticabile incontro tra anime randagie. Quarto, invece, L'ultima volta che siamo stati bambini (voto 6), con 448.704 euro, esordio alla regia di Claudio Bisio. La storia è quella di tre bambini italiani (sullo schermo, decisamente migliori dell'inespressivo cast di adulti) che, in piena Seconda guerra mondiale, decidono, ingenuamente, di andare a salvare un loro coetaneo ebreo deportato col treno. Tra gli altri film debuttanti, resta, giustamente, fuori dai primi dieci, il pessimo Il mio grosso grasso matrimonio greco 3 (voto 3), imbarazzante nuovo episodio di una saga che doveva finire col primo episodio.

Meritava miglior sorte, in sala, l'italiano Doppio Passo (voto 7), che racconta, in modo convincente, un «dalle stelle alle stalle» di un calciatore di serie C a fine carriera.

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