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Tabacci sguinzaglia i cacciatori di evasori

Tabacci sguinzaglia i cacciatori di evasori

Finti residenti all’estero, le attività ad alto rischio di evasione - come i servizi funebri o professionisti senza partiva Iva - ma anche i semplici cittadini che «ci chiedono l’esenzione alla mensa e poi accompagnano all’asilo il figlio con la Ferrari», per dirla come l’assessore al Bilancio Bruno Tabacci. Che ieri ha firmato con Agenzia delle entrate e Guardia di finanza una convenzione per dare la caccia a chi froda il fisco e indica quali saranno i bersagli del Comune nel 2012. Tabacci definisce l’evasione «una piaga», il direttore regionale dell’Agenzia Carlo Palumbo preferisce invece sottolineare che «si sta riducendo e il risultato dell’ultimo anno ci fa ben sperare». Nel 2008 le somme recuperate in tutta la Lombarda si aggiravano intorno a 900mila euro, il «bilancio» 2011 si chiuderà 2,4 miliardi, «quasi il triplo in tre anni». Ma spiega il comandante generale lombardo della Gdf Renato Maria Russo «serve che anche i cittadini ci aiutino, segnalando le anomalie». Spiare i vicini di casa e denunciare. Il patto a tre prevede l’incrocio dei dati sensibili. Il Consiglio tributario creato lo scorso 5 dicembre dal Comune - la cosiddetta task force antievasione - invierà via web a Gdf e Agenzia delle entrate «segnalazioni qualificate», cioè ben circoscritte, di tutte quelle notizie, dati o situazioni sospette. Per evitare di disperdere forze, l’Agenzia valuterà solo le denunce da Palazzo Marino sopra una certa soglia (che verrà fissata a gennaio). I tecnici comunali saranno istruiti dalla Gdf, impareranno a riconoscere gli indizi caso per caso. E forniranno all’Agenzia informazioni utili a disposizione dell’amministrazione, dalle residenze (per stanare che la sposta solo formalmente in Svizzera) alle domande di case popolari o esenzioni che non corrispondono allo stile di vita di chi invece al Pra dichiara un’auto superlusso. Un incrocio di dati su professioni, commercio, urbanistica, proprietà edilizie.
«L’indice Isee -sostiene l’assessore al Bilancio - deve diventare una fotografia reale del reddito di una persona, altrimenti è una grande truffa». L’incrocio delle informazioni tra i tre enti «permetterà di far luce su situazioni e stili di vita in conflitto con quanto dichiarato, contribuendo così alla costruzione di una ritrovata cultura della legalità e del contrasto all’evasione e al sommerso». Un patto che partirà in via sperimentale per un anno. Da ottobre 2009 le iniziative di partecipazione delle amministrazioni a livello regionale contro l’evasione hanno coinvolto circa 300 Comuni e tutti i capoluogo provinciali. Circa tremila le «segnalazioni qualificate» che l’Agenzia ha ricevuto per incassare maggiori imposte e sanzioni accertate, un fronte comune che ha permesso di recuperare 20 milioni di euro. Somme che dal 2012 rimarranno interamente a disposizione del Comune. Solo Milano ha contribuito per quasi nei tre anni per oltre 5 milioni.
Difficile da contrastare l’evasione di bar, ristoranti e negozi, i servizi degli artigiani.

Tabacci ricorda l’esempio cinese, «loro si sono inventati il gratta e vinci collegato allo scontrino», il consumatore è incentivato a chiederlo. Un’idea che qualche Pdl aveva considerato già con la Finanziaria 2010. Non si sbilancia, ma «dovremo inventarci qualche sistema innovativo anche qui».

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