La Provincia di Milano è costretta a fare marcia indietro su molte opere pubbliche già messe a bilancio. Il consiglio provinciale su indicazione della giunta nella prossima seduta del 20 luglio sarà infatti costretto a eliminare alcune delle opere per un totale di ventisette e passa milioni di euro.
Ne dà notizia Forza Italia: «Filippo Penati con il voto complice della sua maggioranza cancella la variante di Cornaredo a Settimo Milanese lungo la provinciale Baggio-Nerviano e la riqualificazione del tronco di Cinisello Balsamo, ma fa sparire pure il collegamento della provinciale Binasco-Melegnano in variante nord di Melegnano insieme alla variante di Bollate e alla riqualificazione del tratto di Peschiera Borromeo oltreché alla rotatoria dello svincolo di Paullo lungo la Paullese». Decisione assunta «dallinquilino di Palazzo Isimbardi», continua la nota firmata da Bruno Dapei, capogruppo degli azzurri in consiglio provinciale, dopo che il consiglio damministrazione di Serravalle ha respinto quella proposta del presidente della Provincia dove si reclamava una distribuzione straordinaria di dividendi ai soci. «Richiesta formulata al presidente della società autostradale Giampio Bracchi con tanto di lettera dove si chiedeva che degli oltre trentatré milioni di euro di utili del 2005, trenta fossero ripartiti in dividendi». Ipotesi però rigettata al mittente perché, continua Dapei, «il cda della società di Assago non può permettersi evidentemente di farsi sottrarre delle riserve finanziarie in un momento così delicato, quello che vede la concessionaria della A7 e delle tre tangenziali milanesi protagonista e motore dello sviluppo infrastrutturale del territorio».
E mentre Forza Italia esprime «viva soddisfazione per la scelta del cda di Serravalle», Giovanni De Nicola (An) fa sapere che «nellaula di Palazzo Isimbardi, Penati ha già i voti dei rappresentanti di An - oltreché quelli di Forza Italia - per schierare la Provincia nella squadra del sì alla nuova Tangenziale est esterna e superare, quindi, lostilità che Verdi e Comunisti continuano a esprimere su una infrastruttura fondamentale per i milanesi».
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